Expo 2015: il giro del Mondo (più che del gusto) in 53 padiglioni

Partiamo da una provocazione bella e buona: io all’Expo 2015 a Milano non ci volevo proprio andare.

Perché dovrei sorbirmi l’ennesimo stand finto-buonista di McDonald’s? Perché pagare così tanto un biglietto di ingresso? mi chiedevo, nonostante Lui provasse in ogni modo a convincermi di quanto fosse un’occasione unica per il nostro Paese e di quanto potesse essere divertente passare una giornata a scoprire pezzetti di Mondo e di cucina, seppur piccoli.
La verità? Lui aveva ragione, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto turistico.

Intendiamoci, i padiglioni e gli stand pubblicitari ci sono – e continuano a non piacermi.
I prezzi sono cari – e continuano a non convincermi.
Tutto il resto però, mi ha sorpresa in positivo.
Perché non ti aspetti di conoscere coltivazioni che vengono direttamente dal Brasile, e non ti aspetti di entrare in un bosco in Austria. Ma soprattutto – questo è il mio sì più convinto – non ti aspetti di poter scambiare quattro chiacchiere con persone provenienti da Stati africani e Sudamericani lontani dalle solite rotte turistiche.
Insomma, in una giornata anche chi viaggia poco può concedersi il lusso di girare in Mondo senza bisogno dell’aereo, provando a capire, ad assaggiare e a mettere alla prova le proprie conoscenze.

Ad esempio, sapete dove è nato Skype? 😉

Consigli per la visita all’Expo 2015

  • Cercate di arrivare la mattina presto: con il caldo, le code al sole per entrare in alcuni padiglioni possono diventare davvero pesanti.
  • Non appesantitevi la borsa con bottiglie d’acqua a litri: basta una borraccia vuota, che potrete ricaricare nei punti di distribuzione (gratuiti).
  • Informatevi sugli eventi del giorno e i National Day (speciali dedicati ai singoli Paesi partecipanti): potreste trovare appuntamenti molto interessanti.
  • Dedicate tempo ai cluster sulle materie prime, meritano molto più di alcuni padiglioni nazionali

Padiglioni nazionali da non perdere, secondo me

  • Russia
  • Arabia Saudita
  • Corea
  • Marocco

L’ Expo 2015 ovviamente è anche social: su Facebook è qui e su Instagram lo trovate qui. Per le news su Twitter seguite #WonderfulExpo2015 o #Expo2015.

Che fine hanno fatto i bitcoin?

bitcoin-torinoQuesto blog sta prendendo una piega strana. Scopro una Torino giovane con tanta voglia di futuro e una altrettanto giovane che dell’innovazione ha già fatto un presente vivo e attivo. Per esempio, dopo essere esplosi nel Mondo come fenomeno finanziario e legale (ma anche culturale), i bitcoin – la digital currency o moneta digitale – si possono conoscere, comprare e vendere anche nella nostra città.

Come si fa?
Si impostano qui parametri come città, vendita/acquisto, cifra e metodo di pagamento e si clicca su Find offers: a quel punto compariranno diversi risultati che sarà possibile consultare. Esiste una seconda piattaforma che mi segnalano come buona: Bitstamp.

Chi ne parla?
Quotidiani e blog, ma anche associazioni e appassionati di tecnologia. Su La Stampa già lo scorso anno si parlava del primo bancomat dedicato ai bitcoin, disponibile a Roma.
A Torino, nel frattempo, OpenLab di Associazione Prometeo ha promosso un talk in tema, mentre si è cercato di approfondirne i diversi aspetti – oltre a quelli tecnici e tecnologici – con workshop. Nell’Aprile dello scorso anno, c’è stato addirittura un barcamp dedicato ai bitcoin: ecco l’evento Facebook.

Cosa succederà nel 2015?
Dopo un 2014 disastroso, sia dal punto di vista finanziario che giudiziario, nel 2015 gli esperti si chiedono se e come questo strumento giungerà al consolidamento oppure all’estinzione. Se ne è discusso alla Social Media Week e ne scrivono molto bene (è uno dei miei quotidiani preferiti in assoluto quindi sono di parte;)) sul Guardian.

Droidcon Italia 2015 a Torino: le mie impressioni

droidcon-torinoUX, realtà aumentata, strumenti utili, sicurezza, app, novità tech: di questo e molto altro si è parlato giovedì 9 e venerdì 10 aprile al Droidcon Italia, che quest’anno si è tenuto a Torino negli spazi del Lingotto Fiere.
Un evento che nel complesso ho trovato interessante e utile, completato (a mio parere in modo molto azzeccato) da un hackaton indetto per il weekend dell’11 e 12 aprile negli spazi dell’I3P di Via Pier Carlo Boggio.

Giovedì 9 ho partecipato a Secure VoIP, tenuta da Marco Pozzato ed Emanuele Gambaro di PrivateWave Italia: breve e ricca di spunti di discussione che si sono trasformati in domande dei partecipanti al termine della presentazione.
Nota dolente pandroid-vs-appleer Invitation to the Women in Technology meeting with Intel, tenuto da Wolfgang Petersen (Director of Intel’s Developer Relation Division for Europe, Middle East and Africa) e Francesca Tosi (Intel Software Innovator). Da uno sponsor blasonato mi sarei aspettata spunti concreti sulla falsariga, per capirci, dell’esempio di Sheryl Sandberg, COO di Facebook. Invece, a seguito di idee valide sull’educazione precoce delle donne alla tecnologia e sul supporto per le realtà virtuose (Girls Who Code, She Will Connect, Hermanas Diseña tu futura etc), non ci si è poi mossi dagli stereotipi modello La percentuale di donne che si laureano in informatica è bassa ma sono molto creative e organizzate o peggio Difficile parlare con chi fa marketing non sono abituati a misurare i risultati del proprio lavoro (#ciaoanalytics). Nessuna risposta sulla questione salariale e neanche su quanto concerne le donne che lavorano nel settore della tecnologia ma non sono sviluppatrici (ad esempio chi fa UX o le graphic designers). Un vero peccato.
Venerdì 10 ho seguito How Yahoo builds apps, un caso studio presentato da Alex Florescu (Lead Android Developer presso Yahoo). Anche Android Piracy, con Martin Liersch di Papierprintit GmbH, è stata interessante.
Qualcuno è andato all’hackaton e ha voglia di raccontarmi com’è andata? 😉

Social Media Torino @ Droidcon 2015 Torino

Droidcon a TorinoLondra, Berlino, Parigi. Ma anche Bangalore, New York, Montreal, Dubai. E Torino.
Al via tra 8 giorni (9 e 10 Aprile 2015) l’edizione italiana del Droidcon, che si terrà quest’anno in terra sabauda, al Centro Congressi Lingotto di Via Nizza 280.

Una due giorni di dibattiti e approfondimenti sul tema piattaforma Android: si parlerà di app e programmazione ma anche di prototipazione, UX, realtà aumentata e troveranno pane per i propri denti sviluppatori, aziende, esperti.
Ah e quindi tu che cce stai a ffà lì?
Allora, facciamo poco gli spiritosi 😀
Sono una niubba che possiede da sempre uno smartphone Android, benedice più volte al giorno la possibilità di rimpiazzare la batteria vecchia con una nuova quando il telefono dà segni di cedimento (in media per me 2 volte l’anno) e ha molto da imparare, da intervistare, da scrivere qui sul blog.Droidcon 2015 Torino

Per ora i numeri di questo Droidcon 2015 a Torino sono decisamente positivi: 460 iscritti (di cui 101 per l’hackaton che si terrà l’11 e 12 Aprile), 70 speakers, 70 talk suddivisi sui due giorni di evento.
Qui la fanpage Facebook per restare aggiornati. L’hashtag è #droidconit.

Per seguirmi live all’evento avete a disposizione Instagram e Twitter.
The best way to predict your future is to create it!

Sabato #socialgnock4ASUS: il mio racconto (con le foto)

socialgnock asus bloggirl social media torinoChi l’ha detto che la tecnologia è roba da maschi?
Comincia all’insegna di questa osservazione di Bloggirl, spazio dedicato alle ragazze amanti del web e un po’ geek, la nostra giornata #socialgnock4ASUS (l’avevo anticipata qui, ricordate?).

Ecco com’è andata: qualche foto dal MAO (Museo di Arte Orientale). Il mio indomito gruppetto di gentildonne ha percorso, seppur metaforicamente, moltissimi chilometri nell’Asia Meridionale!

Conclusione della serata allo Shore, chiacchierando di viaggi con Arianna di Ari Travel Plan e gustandomi un cocktail (caspita non li ricordavo così buoni qui, complimenti ai baristi!).

Nel complesso l’evento è stato piacevole: ho conosciuto mondi lontani nello spazio come nel tempo e persone con storie interessanti da raccontare, condividendo esperienze e divertendomi. Unica pecca secondo me le poche occasioni per sperimentare davvero lo Zenfone Asus: sarà per la prossima giornata torinese di #socialgnock4ASUS 😉

Reset 6 a Torino: la musica si fa in 3

Ce lo dicevamo pochi giorni fa su Facebook: questo Settembre la nostra città si riempie di eventi musicali (graditissimi).
Ho pensato di raccontarveli ma non sono una super esperta in tema musicale e non amo millantare fuffa, quindi ho chiesto una mano a Luca Calderan, giovane torinese, musicista e ideatore di Taurinews.
Si comincia con il Reset Festival. Ciao belli! 😉

reset festival musica torino social mediaIl _reset festival compie 6 anni e per la prima volta abbandona piazza Vittorio a favore di tre location e lancia per questa edizione due motti: #musicaorizzontale e #newboomers.

Musica orizzontale è il modo di intendere la musica senza barriere, con un dialogo continuo e reale tra musicisti, operatori ed addetti ai lavori che ha permesso ai ragazzi di creare un filo diretto che coinvolge da un lato i musicisti ed i cantanti emergenti e dall’altro le realtà che da anni operano nel settore musicale, cercando sempre il confronto e crescendo insieme.
I newboomer sono invece i ragazzi delle nuove generazioni, che si trovano ad operare in questo momento particolare ma non per questo rinunciano a cercare il proprio spazio e che ogni giorno portano avanti il proprio discorso personale, artistico e professionale.
Così nasce questo week end lungo, da giovedì 11 a domenica 14, che porterà la musica emergente in giro per la città, tra un giro in mongolfiera ed una pedalata al Valentino, con un salto ai Murazzi e una buskerata in Borgo Dora.

Ma andiamo per ordine: _reset si fa in 3, tornando in primis alle arcate dei Murazzi da cui il discorso è partito nel 2009 dall’idea di alcuni ragazzi, convinti di poter portare avanti un modo diverso di intendere la musica. Da allora si sono esibiti sui palchi numerosi artisti, pensiamo solo a Levante o ai Nadàr Solo, Daniele Celona, 10135, i Mon-key’s e tanti altri.
Già l’anno scorso era stato tentato l’esperimento di spostare parte dei concerti da piazza Vittorio al Bunker, con concerti indimenticabili per il calore e la grinta oltre che per il successo di pubblico e quindi ecco quest’anno la scelta di spostarsi verso altre tre location: i Murazzi, il CAP 10100 e il Turin Eye al Balon.

Oltre ai concerti principali vi saranno una serie di workshop, tra cui quello con BMG per imparare a scrivere una canzone, la presentazione della compilation per i vent’anni del MEI, il concerto dei Pagliaccio con tanto di pedalata al parco del Valentino, gli show case acustici e gli assaggi di house concert di Alberto Cipolla e Stefania Tasca e gli after party per ballare, bere qualcosa insieme e far nottata con i musicisti.
Non mancano inoltre le nuove scoperte, tra cui Electric Ballroom, Alephant, The Circle, I Maurizio, Band Bunker Club, dagomago, Wicked Expectation oltre ad artisti che cominciano a farsi notare sui palchi torinesi come Eugenio in via di Gioia, Johnny Fishborn, gli Anthony Laszlo, Marie and the Sun o i 2 Fat Men.
Insomma un programma intenso o per dirla con un motto che circolava nell’edizione passata #tantaroba e per tutti i dettagli rimando all’evento ufficiale.

Perciò ci si vede ai workshop, sotto i palchi, al parco, alle jam, ai Murazzi o al Balon a fare i busker con gli strumenti in mano… In ogni caso buona musica e per riprendere un altro vecchio motto del _reset: fatevi sentire.

Luca Calderan

Sondaggiamo: quello che pensi a me importa :-)

I want you torino social mediaSono in vacanza in Sicilia come sapete (date un’occhiata a Facebook ;-)) e stavo pensando agli argomenti per i prossimi post.

Poi ho realizzato: perché non farli decidere a voi che mi leggete?

Quindi ecco il domandone, rullo di tamburi…

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Amazon e il drone su Torino

amazon drone torinoSe fate acquisti online, non vi sarà sfuggita una novità recente.
La notizia è codesta: Amazon intende usare i droni, piccoli robot in grado di volare e comandabili da remoto, per consegnare i prodotti che gli utenti acquistano sul sito. Il servizio si chiamerà Prime Air e nelle previsioni di Jeff Bezos sarà attivo tra 5 anni.

Ora immaginate la figata. L’innovazione. Il futuro. Wow.
Poi immaginate le declinazioni nella vita quotidiana. Ad esempio la mamma geek che ordina i libri scolastici per il figlio.

Allora Daniii, io esco e vado al lavoro. La carne è nel frigo, solo più da far cuocere. Ricordati del drone: ti porta il libro di chimica. Non ringraziarlo con una pacca sulla spalla che l’altra volta è volato giù dal quarto piaaaano poverino.

Finalmente i figli non scollegherebbero il cervello già a partire da io esc ma rimarrebbero attenti. Ci pensate. Milioni di nasi schiacciati contro la finestra a guardare se quello è il drone col mio manuale di GdR o il fumetto preferito o Assassin’s Creed 27.
Entusiasmo mai visto per i libri di scuola. E la sensazione che Harry Potter col suo piccione bianco mi fa una cippa, io c’ho er drone tzè.

E poi arriva Dicembre. E come spieghi ai più piccoli che Babbo Natale adesso usa il drone e non la slitta per portarti i regali sotto l’albero? Uhm, questo è un problema.

Mamma guarda un uccello meccanico!
No amore quello è un drone, occhio alla testa che il vicino del terzo piano ama i libri di fotografie e si sa mai…

E poi c’è il capitolo Girl Geek Drone. Per esempio io quando ho letto l’articolo ho avuto fantasie malsane su un’eventuale opzione di personalizzazione del drone (provate a immaginare le scene: il mio sarà fucsia! no il mio sarà viola! invece il mio avrà su l’autografo di Pirlo!). Ma se lo richiedo verde chiaro, cari amici di Amazon, quanto mi costa?
E poi come avviene la consegna?
Se ordino 50 sfumature di grigio arriva un drone vestito di latex? O si intrufola la notte in gran segreto e si guarda intorno prima di scaraventare in fretta il libro nella buca delle lettere?
E poi il drone bussa alla mia finestra e mi dice ciao oppure mi spara fuori il libro da un non specificato robot-orifizio? Perché nel secondo caso l’affermazione questo libro è una cagata pazzesca assumerebbe tutto un altro significato.

Alla Reggia di Venaria per gli Mtv Digital Days

Potrei dirvi che mi sono scatenata come una ragazzina. Potrei dirvi che ad un certo punto la vena tamarra pulsava tanto da causarmi nostalgia di Gigi D’Agostino. Potrei dirvi quanto la situazione risultasse strana e dissacrante nel contesto elegante della Reggia di Venaria.

Potrei. Ma lascerò spazio alle immagini che sanno spiegare benissimo da sè.

“Nuovi” Murazzi: sì o no?

murazzi torinoDalla manifestazione “Funerale dei Murazzi” alla nuova Murazzi Student Zone, fatto sta che un pezzo di storia di Torino cambia. Per questo anche sui social tiene banco da qualche mese a questa parte il dibattito sulle modifiche alla tradizionale struttura e vocazione festaiola dei Murazzi.

C’è chi Eh vogliono puntare tutto su San Salvario e allora ecco fanno morire i Muri e chi Con tutta la gentaglia che girava ai Murazzi, a me una volta hanno rubato una catenina: si sono avvicinati in due e zac.
Quello che è certo è che su Facebook molti difendono questo storico luogo di movida torinese: ci sono diverse community nate per l’occasione, come murazzi torino subsonica facebookSave Murazzi, Salva Murazzi, Salviamo i Murazzi.

Se ne parla anche su Youtube e ho visto una foto significativa qui su Flickr.

Adesso che, come diceva la canzone, l’estate sta finendo mi piacerebbe sapere da voi se avete vissuto i Murazzi di recente. Che ne pensate, le novità sono cosa buona oppure no?