Secondo itinerario, composto dalle vostre foto Instagram rigorosamente #walktorino.
Autori segnalati per ciascuna immagine.
Buon divertimento! 😉
Secondo itinerario, composto dalle vostre foto Instagram rigorosamente #walktorino.
Autori segnalati per ciascuna immagine.
Buon divertimento! 😉
#walktorino è soprattutto, come dice la parola stessa, una passeggiata alla scoperta della città.
Così ho pensato e se ci portassimo tutti, torinesi e non, a fare un giro?
Oggi cominciamo a scoprire la Torino scelta da noi (voi) su Instagram.
Come sempre, gli autori delle foto sono segnalati per ciascuna di esse 😉
Caspita di giapponesi, mi mancano.
Due settimane di Sol Levante mi hanno insegnato alcune cose di questo universo a sé, questa sorta di bolla così strana per chi viene da Occidente.
Il Giappone è quel Paese dove porti l’uniforme ben oltre gli anni della scuola e leggi i manga ben oltre gli anni del liceo.
Il Giappone è quel Paese che ti fa riconsiderare il tuo concetto di formalità non appena vedi un capostazione fare l’inchino ai passeggeri del treno, prima di uscire dalla carrozza.
Il Giappone è quel Paese dove abbondano i ristoranti stellati, perché nessuno più di questo popolo sa quanto mangiare sia un atto estetico prima che enogastronomico.
Il Giappone è quel Paese dove ordine, silenzio e armonia sono un millenario antidoto contro lo stress prima ancora che i fondamenti di una religione, anzi due.
Il Giappone è quel Paese dove si invecchia alla grande perché non si mangiano pane, pasta, carni rosse o cioccolato, e non ci sono parcheggi per le auto quindi si va in bicicletta. Con buona pace dell’Occidente, ancora convinto che basti ingozzarsi di bacche di goji.
Il Giappone è quel Paese in cui le mamme portano i bambini a scuola in bicicletta. Sì, anche se i piccoli sono due. Sì, anche se piove. Con buona pace delle madri occidentali che fanno un isolato in SUV.
Il Giappone è quel Paese in cui ti chiedi come mai la natura sia così splendente e rigogliosa. Poi ti rendi conto che piove un giorno sì e l’altro anche, e ti dai la risposta.
Il Giappone è quel Paese dove una ragazza può uscire di casa vestita da manga o da orsetto rosa con pigiama munito di orecchie senza essere considerata pazza. Poi rileggi la prima frase di questo elenco e ti dai la risposta.
Il Giappone è quel Paese dove anziché cani e gatti amano carpe e daini. E a questo non hai una risposta.
Il Giappone è quel Paese in cui si tira lo sciacquone coprendo con la mano una fotocellula ma non si riesce a tagliare la carne perché non c’è il coltello.
Il Giappone è quel Paese dove non esistono i fazzoletti ma la mattina potresti incontrare un dipendente pubblico che pulisce con lo scopino le fessure degli scalini della metro.
Il Giappone è quel Paese dove ci sono giardinieri pubblici che tolgono le erbacce a mano, chini lungo il vialetto di un parco.
Il Giappone è quel Paese dove le donne non temono le rughe ma l’abbronzatura e i punti neri.
Il Giappone è quel Paese dove le donne possono diventare maid in un cafè senza essere linciate come prostitute.
Il Giappone è quel Paese dove nella sua scatola i biscotti non sono ben sistemati, mi spiace mi dia qui che glieli metto a posto subito.
Il Giappone è quel Paese dove si va da A a B e se c’è un imprevisto beh vorrà dire che B non si può fare.
Il Giappone è quel Paese dove i fagioli sono nei dolci, il pesce nella colazione e il riso ovunque.
Il Giappone è quel Paese che non sa cosa siano le guerre “di religione”, i preti, le Fiat, le comunioni in primavera, la Nutella e il prosciutto crudo.
Il Giappone è quel Paese dove il valore della raffinatezza non è sancito dalla costituzione solo perché è già nel DNA delle persone.
Caspita di giapponesi, un po’ mi mancate.
Partiamo da una provocazione bella e buona: io all’Expo 2015 a Milano non ci volevo proprio andare.
Perché dovrei sorbirmi l’ennesimo stand finto-buonista di McDonald’s? Perché pagare così tanto un biglietto di ingresso? mi chiedevo, nonostante Lui provasse in ogni modo a convincermi di quanto fosse un’occasione unica per il nostro Paese e di quanto potesse essere divertente passare una giornata a scoprire pezzetti di Mondo e di cucina, seppur piccoli.
La verità? Lui aveva ragione, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto turistico.
Intendiamoci, i padiglioni e gli stand pubblicitari ci sono – e continuano a non piacermi.
I prezzi sono cari – e continuano a non convincermi.
Tutto il resto però, mi ha sorpresa in positivo.
Perché non ti aspetti di conoscere coltivazioni che vengono direttamente dal Brasile, e non ti aspetti di entrare in un bosco in Austria. Ma soprattutto – questo è il mio sì più convinto – non ti aspetti di poter scambiare quattro chiacchiere con persone provenienti da Stati africani e Sudamericani lontani dalle solite rotte turistiche.
Insomma, in una giornata anche chi viaggia poco può concedersi il lusso di girare in Mondo senza bisogno dell’aereo, provando a capire, ad assaggiare e a mettere alla prova le proprie conoscenze.
Ad esempio, sapete dove è nato Skype? 😉
Consigli per la visita all’Expo 2015
Padiglioni nazionali da non perdere, secondo me
L’ Expo 2015 ovviamente è anche social: su Facebook è qui e su Instagram lo trovate qui. Per le news su Twitter seguite #WonderfulExpo2015 o #Expo2015.
E ora, come si suol dire, pedala! 🙂
Tra i numerosi torinesi che hanno adottato come proprio il nostro hashtag #walktorino, ne ho scoperti alcuni affezionati alle due ruote.
Eccoli qui.
Nuovi punti di vista del nostro simbolo per eccellenza: la Mole.
Perché Torino ha molte sfaccettature e qui vogliamo parlare di quelle meno conosciute.
Come sempre, gli autori delle foto sono segnalati per ciascuna di esse.
Croccanti, ghiotte e squisite Feste da Social Media Torino! 😉
Arte di strada o arte urbana (in inglese street art) è il nome dato dai mezzi di comunicazione di massa a quelle forme di arte che si manifestino in luoghi pubblici, spesso illegalmente, nelle tecniche più disparate: spray, sticker art, stencil, proiezioni video, sculture ecc.
Wikipedia
Orgogliosamente made in #walktorino 😉
#walktorino sta documentando alla grande l’autunno dei torinesi 😉 Grazie agli autori degli scatti, come sempre segnalati per ciascuna foto.
Chi l’ha detto che la tecnologia è roba da maschi?
Comincia all’insegna di questa osservazione di Bloggirl, spazio dedicato alle ragazze amanti del web e un po’ geek, la nostra giornata #socialgnock4ASUS (l’avevo anticipata qui, ricordate?).
Ecco com’è andata: qualche foto dal MAO (Museo di Arte Orientale). Il mio indomito gruppetto di gentildonne ha percorso, seppur metaforicamente, moltissimi chilometri nell’Asia Meridionale!
Conclusione della serata allo Shore, chiacchierando di viaggi con Arianna di Ari Travel Plan e gustandomi un cocktail (caspita non li ricordavo così buoni qui, complimenti ai baristi!).
Nel complesso l’evento è stato piacevole: ho conosciuto mondi lontani nello spazio come nel tempo e persone con storie interessanti da raccontare, condividendo esperienze e divertendomi. Unica pecca secondo me le poche occasioni per sperimentare davvero lo Zenfone Asus: sarà per la prossima giornata torinese di #socialgnock4ASUS 😉