5+1 corsi/workshop per chi lavora nel settore Web, a Torino

Corsi e workshop2015 a Torino19 – 23 Ottobre 2015 View Conference 2015 – Hashtag per seguire l’evento: #VIEWConference2015

20 – 23 Ottobre 2015 – Corso di introduzione al Web Design

30 – 31 Ottobre 2015Angular JS Advanced Workshop

31 Ottobre 2015Corso per imparare a scrivere belle (e buone) newsletter ed email

7 Novembre 2015Workshop su Ruby on Rails

Capita spesso che chi lavora nel settore tech/nuovi media sia anche freelance, quindi concludo il post ricordandovi il Freelance Day del 24 al Toolbox: ecco le info 😉

Ricapitolando, articoli scritti e cose utili

Scrivere di strumenti – o esperienze – che provo in prima persona per poi condividerli è un esercizio molto utile: mi avvicina ai lettori, amplia gli orizzonti al di là dello schermo, concima il terreno per far nascere le idee di qualità.

In quest’ultimo periodo trovate online

(no, non è carenza di creatività quanto piuttosto una sorta di “format” che mi sono creata ;))

Per Taurinews curo la rubrica Hashtag della Settimana: l’ultima “puntata” è stata La cultura è social a Torino, tra Invasioni digitali e museumselfie.

Leggete e, come sempre, aspetto spunti, idee, proposte!

#JeSuisCharlie

charlie hebdoQuante volte scrivi e poi ci ripensi, ti autocensuri per mille motivi diversi?

Quante volte scrivi preoccupandoti più delle ipotetiche conseguenze che della qualità del lavoro?

Quante volte scrivi pensando più a chi ti paga che a chi ti legge?

Quante volte scrivi visualizzando le critiche anziché l’obiettività?

A partire da oggi, per me, sarà ogni giorno una volta in meno.

Dove è finita la blogger?

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=FPIaE2Bq6PI&w=420&h=315]

Complice freddo e giornate uggiose, mi sono buttata a capofitto sul lavoro e sono tornata a scrivere come una forsennata. Il che è positivo per le mie finanze, certo, ma un po’ meno per il blog che ho ingiustamente trascurato.

Per farmi perdonare, vi svelo cosa ho scritto di recente (nonché la mia anima più profescional) e vi segnalo tre post che potrebbero interessarvi, sempre in tema social media e scrittura.
Spero possiate trarne informazioni utili e spunti di riflessione, sarà un piacere ascoltare le vostre opinioni o esperienze perciò scrivetemi! 😉

Chi scrive

scrittura storytelling torino social mediaChi scrive non lo fa perché gli viene facile.
Chi scrive ama farlo nonostante quel giorno avrebbe di meglio da fare, vorrebbe pomiciare col fidanzato, dovrebbe stirare o ancor meglio dormire un po’.
Ma questi non sono che condizionali mentre scrivere, mano a mano che lo fai, diventa un imperativo categorico.

Chi scrive per professione e per passione non pensa che il vero genio sia colui che scrive due o tre parole su un fazzoletto prestato al bar e da lì nasce un capolavoro.
Chi scrive pensa che il vero genio sia chi riedita, rimuove, rimpasta, rivede i concetti perché siano intelligenti, semplici e trasmettano qualcosa.
Un’emozione, un’incazzatura, un mito da sfatare, un’idea. Quello è l’obiettivo, e non il genio sregolato ché quello esiste solo nell’immaginario collettivo.

Chi scrive sa che potrebbe scatenare reazioni contrarie a quelle che intendeva suscitare nel lettore. Ma non importa, se ne assumerà le responsabilità.

Chi scrive trova sempre il tempo per farlo.
Non perché gli viene facile ma perché in ogni momento, quando gli accade qualcosa di speciale, unico, particolare, nella sua mente compare nitidissimo il pensiero datemi un foglietto qualsiasi o lo smartphone: ho bisogno di ricordare, voglio mettere nero su bianco o su Evernote.
Il pensiero genera scrittura e la scrittura genera altri pensieri, in un circolo virtuoso e vizioso al tempo stesso.
Sì ecco, scrivere è un vizio, un vezzo del quale ad un certo punto non si potrà più fare a meno.

Scrivere diventa compagno di vita quando non sai con chi altro parlare.
Scrivere diventa un patetico ma inevitabile strumento di conversione dei tuoi pensieri in azioni concrete. Dovresti pensare meno e agire di più ma niente, la parola scritta è il tramite obbligato per lasciare che le gambe si muovano e sbloccare finalmente braccia, cuore, voce.

E quando ti rendi conto di cosa hai scritto un po’ ti sorprendi di averlo prodotto tu, sbattendo con le dita su quei tasti.
Non c’è soluzione.
Chi scrive non lo fa perché gli viene facile.
Lo fa perché scrivere è come fare l’amore: più lo fai, più vorresti continuare a farlo.

Now-to – 5 siti con immagini per i vostri social network

immagini free social media torinoRegola n.1. Contenuto di qualità (ne riparleremo nei prossimi post, tranquilli ;-)). Regola n.2 immagini belle, accattivanti, coerenti. E possibilmente libere da copyright o diritti. Non vorrete imitare il clamoroso errore fatto da Fratelli d’Italia con la foto di Oliviero Toscani nel “caso no adozioni gay” (I ragazzi l’hanno usata perché non aveva il copyright indicato e pertanto considerata di pubblico dominio) vero?

Bene, allora questo post fa per voi.

Morto un Fotopedia se ne fa un altro. Anzi 5: per voi un elenco breve, indolore e dritto ai centri nevralgici dei vostri canali social.

– Getty Images: ha l’apposita opzione RF Royalty-Free ed è facile da navigare.

flickr immagini free social media torino– Flickr: questo database contiene moltissime belle foto ma dovete usare il tasto “richiedi licenza” per poterle riutilizzare. Esistono informazioni sulla licenza (vedi immagine a sinistra) che vi consentono di velocizzare il procedimento ricercando immagini in CC modificabili o utilizzabili a scopo commerciale.

– Google Advanced Image Search: per me il migliore quanto a varietà delle fonti (naturalmente grazie al vastissimo database Google). Tuttavia, non date per scontata la possibilità di utilizzare effettivamente come vi pare quella data foto: è buona prassi verificare sempre la fonte 😉

– Commons Wikimedia: un database con milioni di immagini. Ovvio, essendo i file caricati su Commons devono rispettare alcune regole che potete leggere qui.

– Deposit Photos: come vedete già in hp si tratta di immagini royalty-free. Il sito funziona con un meccanismo di crediti, una sorta di “moneta” con la quale potrete acquistare poi le immagini.

10 fanpage Facebook che vi piacerà seguire

Io Ti Maledico – Perché per ogni frase cattivissima (e divertente) che pubblicano io conosco la persona giusta alla quale dedicarla, e sono sicura che ne avete una in mente anche voi 😀

boredpanda social media torinoBored Panda – Arte in grado di divertirmi, stupirmi, farmi esclamare oooh wow!

Dirtgirlworld – Soluzioni per il fai-da-te o DIY, belle foto curiose.

Social Media Epic Fails – In un contesto lavorativo dove ci piace prendere molto sul serio il nostro lavoro, è fondamentale un contraltare scanzonato che mostri gli errori più divertenti dei socialmediacosi. Per ricordarci che in fondo non salviamo vite umane, schiacciamo solo pulsanti col mouse.

Upworthy – Si parla spesso di diritti umani, di donne, di omosessualità, di pace: qui video a volontà proprio su questi temi. Mi colpisce il tono emozionale e riescono a catturarmi con post Facebook ben scritti.

Food52 food52 food social media torino– Due sole parole: bellissime foto + tema food.

Spinoza – Per la satira, se volete ridere fate pure ce n’è per tutti i gusti e le fazioni politiche.

Roberto Saviano – Non tanto per lui, che stimo come persona e come scrittore, ma perché leggere i commenti, gli insulti stupidi, le cattiverie invidiose mi ricorda che tipo di persona, anzi di cittadina italiana, NON voglio essere.

clio makeup social media torinoClio Makeup – Noi ragazze facciamo finta di essere professioniste serie in carriera ma poi adoriamo i suoi gatti, i momenti divertenti nei quali si impappina, i colori dei trucchi 😉 Presto scriverò a proposito del suo stile di comunicazione qui.

Freelancers Union – Risorse utili per chi come me lavora da freelance.

Scrittura creativa: esercizi per vincere la minacciosa “sindrome da pagina bianca”

Scrittura creativa TorinoMai capitata la cosiddetta “Sindrome da pagina bianca”?
Devi scrivere una relazione di lavoro, una email, la tesi di laurea o piuttosto un testo di diversa natura, creativo, per partecipare ad un concorso letterario.
Sei lì con il tuo bel foglio Word aperto che ti guarda. Ancora bianco. Da più di mezz’ora.
Guardi a destra e hai l’orologio del cellulare che ti bacchetta. Guardi a sinistra e hai la to-do list (La Maledetta è lei, altro che Pirlo).

Capita anche a me, quindi ho deciso di condividere 3 esercizi che faccio quando la penna si è inceppata e il doc Word urla per farsi sentire.
Modalità di somministrazione: qb anche oltre il caso di necessità 😉

1. L’ESERCIZIO DELLA LETTERA
Guardati intorno, scegli la prima lettera che vedi, a caso, e scrivi 25 parole che cominciano con quella lettera. Senti che qualcosa si sta mettendo in moto? La tua mente dice a sé stessa beh dai questo è facile lo so fare senza problemi e tu ti ritrovi a scrivere. Solo scrivere. Ripeti l’esercizio con un’altra lettera. Va meglio? A me, arrivata a questo punto, succede che, seppur seguendo il percorso obbligato dell’iniziale scelta per l’elenco, la mente vaga in un brainstorming libero. Questo brainstorming può rivelarsi più utile di quanto avreste creduto, sfruttatelo: appuntatevi idee balzane, ispirazioni, ricordi emersi grazie ad esso.

2. L’ESERCIZIO DEL COMPLEANNO
Pensa ad un evento, come il compleanno di tua mamma oppure la prossima cena di San Valentino con il/la fidanzato/a. Immagina di essere stato incaricato di organizzarlo: devi fornire ai tuoi collaboratori un elenco completo di tutti gli step. Stendi solo l’elenco, senza preoccuparti dei dettagli ai quali penserai più tardi. Come cominceresti? Ordinando la torta di compleanno oppure telefonando al ristorante per prenotare? Cosa ha priorità e cosa invece è secondario? Questo esercizio costringe la mente a creare una scaletta, riordinando le idee confuse, dando loro un ordine di senso ma anche temporale. Molto utile quando vi viene richiesto un articolo o un capitolo di libro o tesi.

3. L’ESERCIZIO DEL DITO
Descrivi minuziosamente come si presenta il dito indice della tua mano destra. Soffermati sui particolari e arricchisci con aggettivi. Non aver paura di dilungarti o annoiare. Si tratta di un dito affusolato oppure tozzo? La pelle è abbronzata o pallida? Screpolata oppure liscia? Più ricco sarà il testo in termini di dettagli, più sarete portati alla concentrazione e all’esposizione. Trovo che questo esercizio sia ottimo, specie quando non riesco a creare una descrizione soddisfacente oppure a spiegare un concetto nel modo approfondito richiesto.

Se volete leggere testi di scrittura autorevoli, vi consiglio Annamaria Testa oppure, a proposito di tesi, Umberto Eco. Per imparare come si delinea un plot davvero avvincente, per me nessuno eguaglia l’intramontabile Agatha Christie.
Per tutto il resto, leggete leggete leggete. Leggete libri lunghi oppure brevi. Leggete scrittori europei vicini alla vostra cultura ma anche sudamericani e orientali, che vi sfideranno alla comprensione e all’empatia.

Leggete come mangiate: tanto, di tutto e ad ogni ora del giorno.

Because I’m happy?

Leggo spesso blog, diversi tra loro. La mamma un po’ carogna, il nerd e i suoi episodi esilaranti di vita vissuta,  i viaggiatori con le loro storie. E ho realizzato una cosa: se sei una blogger, essere felice è un casino.

Prendi Machedavvero, poveraccia. Quando era una madre sull’orlo di una crisi di nervi tutti a leggere, adorare, confortare. Poi la pupa è cresciuta, lei sta meglio e giù le critiche. Anche adesso che si fa i viaggi in giro per l’Europa io stessa penso Belle foto eh, ma che noia è diventata…
Perché diciamocelo, è umano: le sfighe sono più divertenti delle cose belle. Ridereste se chi scivola sulla banana ricadesse in un leggiadro plissé anziché con una sonora panciata? Chi leggerebbe mai un libro che alla prima frase fa subito Ecco la storia di tre persone che sono vissute felici e contente? Nessuno. Devono essere orfani, sfigati, partire dal basso che più basso non si può e vogliamo accompagnarli verso la rinascita, la gloria. E le serie tv? Più sono intricate, misteriose, avventurose più le guardi. E se c’è quel pizzico di splatter o di violento pazienza, nel contesto ci sta perché intanto la tua mente è nutrita di altro. Di azione, di carica magnetica che ti tiene incollata allo schermo.
Questione di storytelling baby, quello delle nostre vite. Meet, lose, get. Il gancio, il picco di tensione, la felicità nel raggiungimento del risultato. Togli tutto questo e non c’è storia, letteralmente.

E se uno è felice? Cacchio se ne fa del tudududu stile Lo Squalo? Niente. Se sei felice non hai paura, non chiedi alle persone di cambiare. Te ne stai lì bello tranquillo e ti godi ciò che hai. Montagne russe emozionali un’altra volta, grazie.
Ecco quindi il dubbio. Dato che sono (finalmente) felice, potrò mai realmente intrattenervi signori e signore che siete lì, dall’altra parte dello schermo? Chi siamo? Dove stiamo andando? Ma soprattutto: perché il reach organico Facebook continua a calare?
Torno a lavorare che è meglio.