Recensione ristoranti: Villa Crespi – Cannavacciuolo

cannavacciuoloParliamoci chiaro, Antonino Cannavacciuolo va di moda. Da Masterchef Italia in poi, quel suo essere un po’ Cracco e un po’ Chef Rubio ha esaltato stormi di pollastre di tutte le età ed estrazioni, e la situazione è destinata a decollare ora che il buon @antoninochef ha debuttato anche sotto la Mole con il suo Bistrot. Ma facciamo un passo indietro, precisamente in un caldissimo venerdì di Giugno quando con il mio compagno sono arrivata a Villa Crespi per festeggiare alla grande il nostro anniversario di fidanzamento.

In piemontese esiste un detto: “togliersi la natta”. Si dice di un acquisto impulsivo o di uno sfizio costoso, un “tappo che si stappa” e lascia il desiderio libero di uscire. Ebbene, un pranzetto a Villa Crespi ha il suo perché sia in termini di costo che di esperienza in sé, a partire dalla galanteria d’altri tempi nell’accoglienza. Disponibile un menu alla carta (mi hanno colpito le numerose ricette con il quinto quarto come protagonista: rognone, testa e coda di manzo) e due degustazioni (Carpe Diem e Itinerario da Sud a Nord Italia): a fare da fil rouge un connubio tra napoletanità dello chef e tradizione del territorio piemontese.

Coloratissimo il Buon Viaggio di Antonino Cannavacciuolo, originale il caviale di aceto nell’insalata di polpo con verdure cotte all’olio e menzione d’onore ai dolci: un buffet di piccoli capolavori d’arte e di gusto, arricchiti da un babà che finalmente non sgocciola rum in mano e sfogliatelle croccanti come il paradiso! Da buona sabauda ho abbinato una degustazione di formaggi – lo Stilton inglese e persino un Parmigiano stagionato 90 mesi – ma se siete amanti dei vini potete richiedere l’alternativa che prevede un calice differente ad ogni portata. Per il resto, nulla da eccepire: luci soffuse, camerieri gentilissimi, ambientazione raffinatissima (una folle villa moresca con tanto di minareto, voluta dall’imprenditore tessile Crespi come regalo alla moglie Pia) insomma tutto l’-issimo che serve nelle grandi occasioni.

Come dite? Se ho visto lo Chef? Certo signore e signori. Addios! 😉

Turista a casa mia: itinerario di Torino in centro città

Secondo itinerario, composto dalle vostre foto Instagram rigorosamente #walktorino.

Autori segnalati per ciascuna immagine.

Buon divertimento! 😉

Turista a casa mia: fotoitinerario di Torino sul fiume Po

#walktorino è soprattutto, come dice la parola stessa, una passeggiata alla scoperta della città.
Così ho pensato e se ci portassimo tutti, torinesi e non, a fare un giro?

Oggi cominciamo a scoprire la Torino scelta da noi (voi) su Instagram.
Come sempre, gli autori delle foto sono segnalati per ciascuna di esse 😉

Viaggi – Impressioni e scoperte dal Giappone

viaggi giappone recensioniCaspita di giapponesi, mi mancano.
Due settimane di Sol Levante mi hanno insegnato alcune cose di questo universo a sé, questa sorta di bolla così strana per chi viene da Occidente.

Il Giappone è quel Paese dove porti l’uniforme ben oltre gli anni della scuola e leggi i manga ben oltre gli anni del liceo.
Il Giappone è quel Paese che ti fa riconsiderare il tuo concetto di formalità non appena vedi un capostazione fare l’inchino ai passeggeri del treno, prima di uscire dalla carrozza.

Il Giappone è quel Paese dove abbondano i ristoranti stellati, perché nessuno più di questo popolo sa quanto mangiare sia un atto estetico prima che enogastronomico.
Il Giappone è quel Paese dove ordine, silenzio e armonia sono un millenario antidoto contro lo stress prima ancora che i fondamenti di una religione, anzi due.

Il Giappone è quel Paese dove si invecchia alla grande perché non si mangiano pane, pasta, carni rosse o cioccolato, e non ci sono parcheggi per le auto quindi si va in bicicletta. Con buona pace dell’Occidente, ancora convinto che basti ingozzarsi di bacche di goji.
Il Giappone è quel Paese in cui le mamme portano i bambini a scuola in bicicletta. Sì, anche se i piccoli sono due. Sì, anche se piove. Con buona pace delle madri occidentali che fanno un isolato in SUV.

Il Giappone è quel Paese in cui ti chiedi come mai la natura sia così splendente e rigogliosa. Poi ti rendi conto che piove un giorno sì e l’altro anche, e ti dai la risposta.
Il Giappone è quel Paese dove una ragazza può uscire di casa vestita da manga o da orsetto rosa con pigiama munito di orecchie senza essere considerata pazza. Poi rileggi la prima frase di questo elenco e ti dai la risposta.
Il Giappone è quel Paese dove anziché cani e gatti amano carpe e daini. E a questo non hai una risposta.

viaggi travel giapponeIl Giappone è quel Paese in cui si tira lo sciacquone coprendo con la mano una fotocellula ma non si riesce a tagliare la carne perché non c’è il coltello.
Il Giappone è quel Paese dove non esistono i fazzoletti ma la mattina potresti incontrare un dipendente pubblico che pulisce con lo scopino le fessure degli scalini della metro.
Il Giappone è quel Paese dove ci sono giardinieri pubblici che tolgono le erbacce a mano, chini lungo il vialetto di un parco.

Il Giappone è quel Paese dove le donne non temono le rughe ma l’abbronzatura e i punti neri.
Il Giappone è quel Paese dove le donne possono diventare maid in un cafè senza essere linciate come prostitute.

Il Giappone è quel Paese dove nella sua scatola i biscotti non sono ben sistemati, mi spiace mi dia qui che glieli metto a posto subito.
Il Giappone è quel Paese dove si va da A a B e se c’è un imprevisto beh vorrà dire che B non si può fare.

Il Giappone è quel Paese dove i fagioli sono nei dolci, il pesce nella colazione e il riso ovunque.
Il Giappone è quel Paese che non sa cosa siano le guerre “di religione”, i preti, le Fiat, le comunioni in primavera, la Nutella e il prosciutto crudo.

Il Giappone è quel Paese dove il valore della raffinatezza non è sancito dalla costituzione solo perché è già nel DNA delle persone.

Caspita di giapponesi, un po’ mi mancate.

Expo 2015: il giro del Mondo (più che del gusto) in 53 padiglioni

Partiamo da una provocazione bella e buona: io all’Expo 2015 a Milano non ci volevo proprio andare.

Perché dovrei sorbirmi l’ennesimo stand finto-buonista di McDonald’s? Perché pagare così tanto un biglietto di ingresso? mi chiedevo, nonostante Lui provasse in ogni modo a convincermi di quanto fosse un’occasione unica per il nostro Paese e di quanto potesse essere divertente passare una giornata a scoprire pezzetti di Mondo e di cucina, seppur piccoli.
La verità? Lui aveva ragione, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto turistico.

Intendiamoci, i padiglioni e gli stand pubblicitari ci sono – e continuano a non piacermi.
I prezzi sono cari – e continuano a non convincermi.
Tutto il resto però, mi ha sorpresa in positivo.
Perché non ti aspetti di conoscere coltivazioni che vengono direttamente dal Brasile, e non ti aspetti di entrare in un bosco in Austria. Ma soprattutto – questo è il mio sì più convinto – non ti aspetti di poter scambiare quattro chiacchiere con persone provenienti da Stati africani e Sudamericani lontani dalle solite rotte turistiche.
Insomma, in una giornata anche chi viaggia poco può concedersi il lusso di girare in Mondo senza bisogno dell’aereo, provando a capire, ad assaggiare e a mettere alla prova le proprie conoscenze.

Ad esempio, sapete dove è nato Skype? 😉

Consigli per la visita all’Expo 2015

  • Cercate di arrivare la mattina presto: con il caldo, le code al sole per entrare in alcuni padiglioni possono diventare davvero pesanti.
  • Non appesantitevi la borsa con bottiglie d’acqua a litri: basta una borraccia vuota, che potrete ricaricare nei punti di distribuzione (gratuiti).
  • Informatevi sugli eventi del giorno e i National Day (speciali dedicati ai singoli Paesi partecipanti): potreste trovare appuntamenti molto interessanti.
  • Dedicate tempo ai cluster sulle materie prime, meritano molto più di alcuni padiglioni nazionali

Padiglioni nazionali da non perdere, secondo me

  • Russia
  • Arabia Saudita
  • Corea
  • Marocco

L’ Expo 2015 ovviamente è anche social: su Facebook è qui e su Instagram lo trovate qui. Per le news su Twitter seguite #WonderfulExpo2015 o #Expo2015.

Sabato #socialgnock4ASUS: il mio racconto (con le foto)

socialgnock asus bloggirl social media torinoChi l’ha detto che la tecnologia è roba da maschi?
Comincia all’insegna di questa osservazione di Bloggirl, spazio dedicato alle ragazze amanti del web e un po’ geek, la nostra giornata #socialgnock4ASUS (l’avevo anticipata qui, ricordate?).

Ecco com’è andata: qualche foto dal MAO (Museo di Arte Orientale). Il mio indomito gruppetto di gentildonne ha percorso, seppur metaforicamente, moltissimi chilometri nell’Asia Meridionale!

Conclusione della serata allo Shore, chiacchierando di viaggi con Arianna di Ari Travel Plan e gustandomi un cocktail (caspita non li ricordavo così buoni qui, complimenti ai baristi!).

Nel complesso l’evento è stato piacevole: ho conosciuto mondi lontani nello spazio come nel tempo e persone con storie interessanti da raccontare, condividendo esperienze e divertendomi. Unica pecca secondo me le poche occasioni per sperimentare davvero lo Zenfone Asus: sarà per la prossima giornata torinese di #socialgnock4ASUS 😉

Digital Festival 2014 Torino: fino a Domenica ancora web e social

Digital Festivaldf14 digital experience festival torino finito (QUI il mio Storify): il 29, 30 e 31 Maggio scorsi a Torino, nello spazio mostre della Regione in Piazza Castello, si è parlato di adv, mobile, food, moda, turismo e giornalismo. In una parola, tre giorni di digitale in ogni salsa. E adesso?

A proposito di salsa adesso il mashup, mescolanza di tematiche e dibattiti al centro dell’edizione #df14, continua con i Digital Food Days.
Questa serie di eventi porta nuovamente a Torino buoni esempi di social eating, fenomeno sociale e culturale che sta spopolando in tutta Europa e che prevede mangiare per socializzare (e magari farsi buoni contatti lavorativi) non più al ristorante ma in case private.

30 tavole apparecchiate in tutta Italia dal 31 Maggio all’8 Giugno nelle quali si chiacchiera con un guru di come il digitale stia cambiando il nostro rapporto con #Turismo, #Media2.0 e #Fashion

Un esempio? Il 4 giugno il tema della serata è quello dei media, e i guru presenti a tavola saranno Francesco Gavatorta – docente Ninja Marketing, strategic planner ed esperto di content management – e Nicola Pasianot – digital and social media strategist presso Ideal Comunicazione nonché fondatore di Instagramers Italia.

df14 digital experience festival torino mashup gnammoEccovi le altre date papabili per geek di Torino che amano la buona cucina: