Chef Rubio e Torino: l’intervista unta e bisunta

chef rubio unti e bisunti dmax torinoAll’inizio mi sono detta che avrei dovuto cominciare con la sua cordialità e disponibilità. Ma poi scusate uno che conduce un programma tv deve necessariamente essere snob e antipatico?
Poi ho pensato che per questa intervista si è dimostrato molto competente e garbato nonostante sia un ruvido ex rugbista senza tanti peli sulla lingua. Ma poi perché uno non dovrebbe essere un gentilcuoco dal linguaggio complesso anche se ha giocato tanti anni a rugby e dice quello che pensa?
È un pò come quando Ah ho capito che lavoro fai, sei na specie di geek… Quindi non esci mai di casa, non hai amici e conosci a memoria le puntate di Star Trek. Ecco no, non è così.

Quindi ho deciso che in questo post non si parlerà di: donne, muscoli, sport, stereotipi, tatuaggi. Si parlerà della cosa per cui lo conosciamo meglio: il cibo.
Già perché non so se ne avete sentito parlare quest’estate: lui è uno chef. Sto parlando di Gabriele Rubini alias Chef Rubio, che ha girato l’Italia con il programma Dmax Unti e Bisunti.

  • Tutto lo stivale ma è mancata Torino. Nella seconda serie è prevista una tappa qui?

La seconda serie abbraccerà le ultime zone del Sud che non siamo riusciti a toccare nella prima serie, e molte zone del Nord inesplorate. È mia ferma intenzione passare a Torino.

Idee chiare e occhi puntati sulla Mole: alla grande. Ma andiamo al sodo, e parliamo di cucina.

  • A Torino streetfood è spesso sinonimo di multietnicità e ibridazione: il kebab di Horas a San Salvario, i gofri occitani, le crêpe dei cugini d’oltralpe, i classici tranci di pizza, gli arancini siciliani, le piadine romagnole. Secondo te è voglia di scoprire oppure… noi torinesi siamo troppo pigri? 🙂

Il motivo per cui hanno attecchito maggiormente cibi di strada di culture straniere o di regioni differenti dal Piemonte credo dipenda dal fatto che in passato ci sia stata l’opportunità, per molta gente, di vivere lì meglio che altrove. Quindi le culture, che man mano hanno cominciato ad insediarsi e a diventare parte integrante della popolazione, hanno portato con sé un pò della loro terra d’origine. Ti dirò meglio comunque dopo esserci passato ed aver vissuto la città.

  • Quali piatti piemontesi ti piacciono?

Mi fanno impazzire le acciughe e la lingua al verde, ma anche la bagna cauda. Agnolotti al plin, tajarin, finanziera: potrei continuare all’infinito. A Pollenzo ho mangiato anche la tartare di fassona e la salsiccia di Bra in una trattoria. Infine, i formaggi sono spettacolari.

  • Tutto il web conosce il tuo amore per la birra, ma qual è il tuo rapporto con il vino?

Adoro il vino e questo anche grazie a Gorgoni (a mio avviso il più grande esperto italiano in materia) che mi ha fatto scoprire questo fantastico mondo. Me ne ha fatto innamorare raccontandomelo come nessun altro avrebbe potuto. Come posso coltivo questa passione, ma ho molto da imparare. Una stretta vicinanza con quel genio accelererebbe di molto il mio processo di conoscenza.

  • Ti è mai capitato di cucinare per lavoro cibi piemontesi come la bagna cauda, l’insalata di carne cruda con tartufi, gli agnolotti, il bunet?

Sì ma gradirei me li preparassi tu, che di sicuro son più buoni.

Lo chiedo o non lo chiedo? Massì, dai osiamo la prova del nove, quella certa cosa da ridere che ogni torinese ha scoperto a proprie spese quando ha chiesto quel certo amaro una sera a cena, a Milano o a Roma.

  • Chef Rubio, hai mai bevuto il San Simone?

Sincero? No purtroppo mai bevuto.

Eccallà 🙂 Lo ammetto ho riso di gusto, da piemontese che sa quanto questo amaro sia sconosciuto anche solo a pochi chilometri dal nostro confine regionale. Comunque si è fatta ora di pranzo e già che ci siamo…

  • Mi consigli una ricetta facile e veloce per il pranzo di una freelance, che ha poco tempo per cucinare ma adora mangiare?

Io oggi mi son preparato costine di agnello al prezzemolo e menta, con pomodori ricci grigliati e panna acida. Per cucinarli ci avrò messo 20 minuti in tutto.

Per dessert, qualche domanda sui social. Avvertenza: su Facebook e Youtube Chef Rubio è sommerso da commenti entusiasti.

  • Rapporto con i social: allergico, neutrale, male necessario o dipendente?

Li uso in maniera sapiente quando posso. Quando non posso meglio, preferisco impiegare il tempo altrimenti, magari leggendo un bel libro.

Chef Rubio, descriviti con un termine social: virale.

0 thoughts on “Chef Rubio e Torino: l’intervista unta e bisunta

  1. Intervista da leccarsi i baffi! La data della pubblicazione coincide con il giorno del mio compleanno.. avessi saputo, come regalo, mi sarei cucinata quell’ottimo pranzetto di cui avete parlato con Rubio! Gram!

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