Shopping zerowaste su Vinted: ecco cosa ho capito.

In un mondo sempre più consapevole dell’importanza della sostenibilità, l’adozione di uno stile di vita zerowaste sta guadagnando terreno. Questo approccio non si limita solo a ridurre gli sprechi nella tua cucina, ma si estende anche al tuo guardaroba. Oggi voglio parlarti di come puoi abbinare lo shopping su Vinted, una piattaforma di seconda mano, al tuo impegno per ridurre gli sprechi e vivere in modo più sostenibile.

Perché Vinted?

Vinted è un mercato online che consente alle persone di acquistare e vendere abbigliamento e accessori usati. Questo non solo ti permette di risparmiare denaro, ma anche di ridurre l’impatto ambientale legato alla produzione di nuovi vestiti. Da circa 4 mesi testo Vinted ed ecco alcuni consigli pratici su come sfruttare al meglio questa piattaforma per adottare uno stile di vita zero waste.

Esplora il Mondo dell’Usato

Inizia a esplorare Vinted alla ricerca di capi di abbigliamento di seconda mano. Troverai una vasta gamma di opzioni, dalla moda vintage a pezzi di alta qualità a prezzi accessibili. Riduci la tua impronta ecologica scegliendo il riuso anziché l’acquisto di nuovi prodotti. Non serve essere minimal: ce n’è per tutti i gusti, compresi i grandi brand di alta moda.

Vendere per Riciclare

Non dimenticare di dare una seconda vita ai tuoi vecchi abiti. Usa Vinted per vendere gli indumenti che non indossi più. In questo modo, contribuirai alla catena del riciclo e farai spazio nel tuo armadio per capi che ami davvero. Non dimenticarti di dedicare particolare cura alle foto che scatti ai tuoi capi.

Compra in Modo Intelligente

Quando fai acquisti su Vinted, cerca capi che si adattino al tuo stile di vita e al tuo guardaroba esistente. In questo modo, ridurrai al minimo gli sprechi e garantirai che ogni acquisto sia un investimento.

Attenzione alla Qualità

Scegli sempre capi di alta qualità che resistano nel tempo. Questo significa che non solo dureranno più a lungo, ma avrai anche meno bisogno di sostituirli, riducendo così gli sprechi e il consumo di risorse.

Manutenzione Adeguata

Prenditi cura dei tuoi vestiti in modo adeguato. Segui le istruzioni per il lavaggio e la cura dei tessuti per garantire che durino il più a lungo possibile. Chiedi informazioni alla venditrice/venditore.

Fai Scelte Informate

Quando effettui un acquisto, pensa al ciclo di vita del prodotto. Chiediti se sarà utile per lungo tempo o se diventerà presto obsoleto. Scegli con saggezza per contribuire a ridurre gli sprechi.

Uno stile di vita zerowaste e lo shopping su Vinted possono andare di pari passo. Sfrutta questa opportunità per ridurre gli sprechi nel tuo guardaroba e motìvati a vivere in modo più sostenibile. Ogni piccolo passo conta quando si tratta di preservare il nostro pianeta, quindi inizia oggi a fare scelte più consapevoli nel mondo della moda. Sia che tu stia cercando pezzi vintage unici o capi di tendenza a prezzi convenienti, Vinted è il tuo alleato per uno stile di vita sostenibile e alla moda.

Ti potrebbe interessare anche:

Zerowaste e femminismo: due anime conciliabili?

Guardaroba zerowaste: cos’è e come si costruisce.

Guardaroba zerowaste con Untraditional Style Coach Torino: cos’è la body shape

Oggi parliamo di body shape.
Pera, Mela, Rettangolo, Ovale e Clessidra sono le tipologie fisiche che ho studiato durante la mia formazione di consulente di immagine. L’errata convinzione che la nostra taglia e il nostro peso possano influenzare il nostro stile e il guardaroba è invece ciò che ho constatato (purtroppo) in anni di consulenze.

body shape torino consulente immagine

La nostra forma non ha nulla a che vedere con la nostra taglia, e mi auguro che questo post possa definitivamente chiarire le idee o, perché no, farle cambiare!

Dimentichiamo bilance, taglie e peso e cominciamo a consapevolizzare la prima parola magica: baricentro.

Guardiamo insieme questa foto.

body shape torino consulente immagine

Baricentro alto: busto più corto confronto alle gambe.
Baricentro centrato: busto e gambe proporzionate.
Baricentro basso: busto più lungo rispetto alle gambe.

Sono tutte alte uguali, ma ad ognuna il suo baricentro.

Otticamente noteremo come la bambolina con il costume rosso sembrerà più bassa, ma in realtà è alta come le altre. Il peso non c’entra nulla. È questione di proporzioni: ed ecco svelata la seconda parola magica.

Vedremo ora come alcune body shape presentino una parte del corpo preponderante, ovvero dove di solito si accumula il peso (Pera e Mela spesso hanno una taglia di differenza tra quella di reggiseno e quella degli slip), mentre altre saranno più omogenee e a distinguerle sarà il loro punto vita più o meno segnato (Clessidra, Rettangolo e Ovale).

Avete voglia di scoprire la vostra body shape?
Provate a rispondere a queste domande.

body shape torino consulente immagine

Fatto? Ora entriamo nel dettaglio!

BODY SHAPE MELA
Alla domanda: “Se prendi peso dove accumuli i chili?” lei risponderà “Sopra!” toccando il torace. Spesso la taglia del reggiseno è maggiore di quella degli slip. Se prende peso i chili si localizzano su addome, seno, braccia e parte alta della schiena. La cassa toracica predomina. Il punto vita è poco definito e di profilo il sedere è poco pronunciato. Le gambe magre e ben definite sono il suo punto di forza.

BODY SHAPE PERA
Alla domanda: “Se prendi peso dove accumuli i chili?” Lei risponderà “Sotto!” toccandosi i fianchi. Nella maggior parte dei casi la taglia dei pantaloni è più grande rispetto alla maglieria. Se prende peso i chili si localizzano su gambe e glutei. Infatti anche nelle silhouette più sottili, i fianchi risultano tipicamente ad anfora mentre la parte superiore è ossuta. La taglia di reggiseno è minuta. Di profilo predomina il gluteo confronto alla cassa toracica. La vita stretta e l’addome tendenzialmente piatto sono i suoi punti di forza.

BODY SHAPE CLESSIDRA
Alla domanda: “Se prendi peso dove accumuli i chili?” lei non risponde. Ci pensa. Perché la Clessidra tende a prendere o perdere peso in modo uniforme. Seno e fianchi sono ben proporzionati, il tutto definito da un punto vita sottile e ben segnato. Queste proporzioni valgono sia per i corpi più esili sia per le curvy. Di profilo seno e sedere, tipicamente arrotondati, disegneranno una “S”.

BODY SHAPE OVALE
Sia la parte superiore che la parte inferiore sono equilibrate. Il peso è distribuito in modo omogeneo e non localizzato su un solo punto. La silhouette è tipicamente morbida, con braccia tornite. In questo caso il punto vita non è definito. Drappeggi e linee trasversali aiuteranno ad allungare la figura.

BODY SHAPE RETTANGOLO
Anche in questo caso la parte superiore e la parte inferiore del corpo sono equilibrate. Si tratta di una figura androgina con poche curve, che può presentarsi con una struttura più muscolosa o più ossuta. Il bacino è stretto e il seno è minuto. Di profilo sedere e seno saranno poco pronunciati. Tipicamente il punto vita è poco definito.

Sei riuscita a scoprire la tua Body Shape?

Spero di sì!
Non perderti il post di settimana prossima: vedremo outfit e capsules specifiche per ogni body shape.

Il vento soffia forte? E tu impara a volare!

firma-di-matteo-untraditional-style-coach

Instagram: 5 profili da seguire secondo me (e perché)

Oggi poche parole, lascio spazio a immagini eloquenti.
P.s. Si vede che mi piace viaggiare eh che dite? 😉

Nat Geo

Go Pro

Tiffany

Melissa Erboristeria

Lonely Planet

Digital Festival 2014 Torino: fino a Domenica ancora web e social

Digital Festivaldf14 digital experience festival torino finito (QUI il mio Storify): il 29, 30 e 31 Maggio scorsi a Torino, nello spazio mostre della Regione in Piazza Castello, si è parlato di adv, mobile, food, moda, turismo e giornalismo. In una parola, tre giorni di digitale in ogni salsa. E adesso?

A proposito di salsa adesso il mashup, mescolanza di tematiche e dibattiti al centro dell’edizione #df14, continua con i Digital Food Days.
Questa serie di eventi porta nuovamente a Torino buoni esempi di social eating, fenomeno sociale e culturale che sta spopolando in tutta Europa e che prevede mangiare per socializzare (e magari farsi buoni contatti lavorativi) non più al ristorante ma in case private.

30 tavole apparecchiate in tutta Italia dal 31 Maggio all’8 Giugno nelle quali si chiacchiera con un guru di come il digitale stia cambiando il nostro rapporto con #Turismo, #Media2.0 e #Fashion

Un esempio? Il 4 giugno il tema della serata è quello dei media, e i guru presenti a tavola saranno Francesco Gavatorta – docente Ninja Marketing, strategic planner ed esperto di content management – e Nicola Pasianot – digital and social media strategist presso Ideal Comunicazione nonché fondatore di Instagramers Italia.

df14 digital experience festival torino mashup gnammoEccovi le altre date papabili per geek di Torino che amano la buona cucina:

 

EmilyEmme: una ne sa e cento ne cuce

emilyemme torinoAlla fine mi piace chiamare le cose con il proprio nome: scrivi pure che faccio la sarta.
Comincia così la mia prima intervista per il blog. Voglio andare a conoscere da vicino realtà che ho scoperto sui social e che, sono sicura, hanno tanto da dire anche di persona.

Lei si chiama EmilyEmme ed è un’ottima sarta che fa con passione il proprio lavoro, una trentenne o giù di lì, simpatica, schietta e incinta di 4 mesi. Cominciamo subito, quindi, con la concretezza: ma a fare i sarti in questo clima di crisi, si guadagna abbastanza? Beh non si diventa milionari però sì, il mercato c’è. Tant’è vero che a Torino sono in attività altre realtà come la mia: il MAT ne riunisce circa 30. E che cos’è il MAT? Moda d’Autore Torino, un’associazione senza scopo di lucro che raggruppa artisti e artigiani torinesi nel settore della moda in abbigliamento, borse, gioielli. Questa città è splendida, piena di personalità, originalità e carattere, ma abbiamo costituito il MAT per uscire da un certo provincialismo e farci conoscere nel resto d’Italia, nel Mondo.

Però io sono curiosa: voglio stoffa, più stoffa. E fili, e bottoni. Dai, allora facciamo questa prova, mi dice Emily con sguardo di sfida. Sfoderata la sua bellissima scatola di bottoni, ne sceglie una manciata e me li mette davanti. Vediamo se sai dirmi quali tra questi sono in madreperla e quali invece in plastica. Eccallà, lo sapevo. Figuraccia clamorosa vieni a me. I bottoni sono il gioiello della sartoria – mi spiega Emily – Per esempio ecco, mettere a un vecchio capo un bottone prezioso gli cambia faccia da così a così. Ottima idea, penso tra me e me: da provare.

emilyemme torinoMa proseguiamo: come sono i clienti? E i costi? Perché già mi immagino il portafogli di una certa 27enne inorridire. Noi sarti rappresentiamo una logica creativa ma slegata dalla moda del momento, dall’usa e getta: mi piace definirmi “l’altra faccia della globalizzazione”. Non propongo mai prezzi esorbitanti e non amo chi fa il furbo: perché dovrei nasconderti che non ho usato tutto il tessuto per farti quel vestito? Piuttosto ti propongo di portartelo a casa con uno sconto, oppure pensiamo insieme a una bella stola.

Ok, sono convinta, ma mi serve sapere un’ultima cosa: come vede il futuro questa giovane sarta? Con il MAT stiamo organizzando una sorta di Settimana della Moda torinese, una 3 giorni a settembre. Torino è per puristi, andrà alla grande ne sono certa. Mi piacerebbe poi riproporre i corsi che ho tenuto lo scorso anno: cucire a mano e a macchina, imparare a riconoscere i diversi tessuti. Insomma voglio dare alle persone la possibilità di capire il mio mondo, di avvicinarsi e sperimentare.

A proposito, ma voi lo riconoscete un sintetico dalla seta? Perché la vera sfida, nella moda come nella vita, non è tanto rinunciare al piattume di massa quanto saper riconoscere la qualità nei dettagli.

EmilyEmme, descriviti con un termine social: motore di ricerca continua.