La civetta di Torino: oltre la solita visita turistica

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Comincia tutto con questo post che ho trovato su Facebook. Leggi La Civetta di Torino e pensi che potrebbe essere un negozio o un bar e invece no. Invece si tratta di un blog che racconta curiosità funerarie di Torino. Così sono andata a chiedere tutti i dettagli a Manuela, 33 anni, guida turistica che ha creato questo spazio partendo da un’idea inconsueta e rispondendo talvolta a battute perplesse come quelle dell’immagine di cui sopra. Avvertenze di sicurezza per i lettori: non state per leggere né di messe nere, né di strani riti, né di temi dark o gotici.

Manuela, insomma questo tuo approfondire di cimiteri e curiosità funerarie inquieta l’utente medio: perché hai deciso di aprire una pagina su un tema così particolare? (No non è vero. Non l’ho chiesta così, sappiatelo. Da Olsen sono arrivate torta e cioccolata calda e a me è venuto in mente solo “ehm… senti ma… perché??” Manuela ha sorriso e ha cominciato a spiegare. Ecco com’è andata davvero, al di là dei giri di parole che comunque non mi sono mai piaciuti. Ecco.)

Quando ero piccola ogni settimana andavo al cimitero con mia nonna. Lei non l’ha mai dipinto ai miei occhi come un luogo triste o tetro, ma piuttosto come un modo per tornare a salutare il nonno, un luogo dove ricordo e storie di persone si mescolano. Perciò per me – ma mi rendo conto è una cosa personale – visitare un cimitero non è tanto triste quanto occasione di scoperta storica e artistica. Ho scritto una tesi sul tema e dopo la laurea ho iniziato a lavorare come guida nella cripta delle tombe dei Savoia. Un paio di anni fa ho deciso di aprire una fanpage Facebook nella quale avrei raccontato storie custodite nel Cimitero Monumentale, il blog è arrivato solo in un secondo momento. Per non creare conflitti di interesse con gli enti pubblici che gestiscono il Cimitero e per scoraggiare il pensiero “ok questa tizia scrive di morte e dolore” ho deciso di chiamare il mio blog La Civetta di Torino.

Cosa si intende per curiosità funerarie?

Si tratta di un termine che ho scoperto a Parigi, dove da anni i cimiteri sono sia luoghi sacri sia musei a cielo aperto, ricchi di storia e cultura (Père-Lachaise è visitata ogni anno da turisti che vogliono vedere le tombe di Edith Piaf o Jim Morrison ndr). La mia attività per il blog consiste nel ricercare le storie di chi è sepolto in questo spazio. Ho scoperto persone incredibili, vite uniche che hanno reso Torino la città bellissima che è. Per esempio, un caffettiere torinese si è fatto realizzare un busto con bassorilievi che rappresentano gli strumenti del suo lavoro. Veniva dalla Francia e si chiamava Giuseppe Gentile. Partendo dal basso è arrivato ad acquistare una sua caffetteria. Non amo parlare della morte – benché sia inevitabile associarla ad un luogo come un cimitero – preferisco riscoprire storie passate e andare al di là degli stereotipi.

Come si coniuga la tua attività di guida turistica con il blog? Quale tipologia di lettore ti segue?

Il mio lavoro consiste nel portare i turisti a conoscere Torino. A questi itinerari, grazie al mio blog, oggi posso aggiungere passeggiate cimiteriali gratuite per piccoli gruppi. Porto persone che già conoscono la Storia legata alla città e che sono interessate a scoprire le “spigolature” di Torino. Pensavo che avrei incontrato strani maniaci e/o satanisti – non c’è niente di più lontano dalle intenzioni del mio blog, sia chiaro – invece ho conosciuto persone genuine che sono anche lettori affezionati. Creo percorsi a tema (ad esempio donne, moda, cultura) per chi desidera andare oltre ciò che sta scritto nelle solite guide turistiche.

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