Review: la mia esperienza in BNI Business Network International

bni wall streetPresentarsi in ordine e professionali ad una riunione che comincia alle 7 del mattino e dura fino alle 9 – networking informale, colazione e riunione effettiva compresi. Saper riassumere tutti i punti forti di un’impresa in 5 minuti 5. Preparare per ogni mercoledì una presentazione efficace – di sé stessi e di un servizio che offre la propria azienda oppure un esempio positivo di lavoro portato a termine con soddisfazione del cliente – il tutto in soli 40 secondi. Fornire referenze puntuali e precise, imparando cosa significhi essere forza vendita degli altri membri del gruppo, che faranno lo stesso con noi.
Questo in riassunto il lavoro che si svolge ogni settimana in BNI, Business Network International, una rete nata negli USA e cresciuta poi in gruppi (i Capitoli) sempre più numerosi in tutto il Mondo. Il suo ideatore, Ivan Misner, nel 1980 convertì in metodo strutturato un semplice comportamento umano valido ad ogni latitudine: se qualcuno che conosco cerca qualcosa gli suggerisco un nominativo di fiducia, e a mia volta quando avrò bisogno di un fabbro come di un dentista chiederò ai miei contatti più stretti un nome di provata serietà.
Oggi, Annus Digitalis 2017, eccomi in Italia e precisamente nel Capitolo BNI Wall Street Torino. Nome altisonante? Un po’. Piacevole la levataccia mattutina? Per niente. Investimento fruttuoso? Sì. Per darvi due cifre, la quota annuale di iscrizione corrisponde a quanto il fotografo medio spende per una sola delle fiere must dell’anno e ogni settimana tutti insieme si arriva a fatturare anche 50000 €. Non male per il caro vecchio #passaparola.
Durante uno dei primi incontri a cui partecipai prima che il mio capo decidesse di
finalizzare l’iscrizione, mi colpì una frase: chi fa business di successo si alza prima delle 7 del mattino. Pensateci, non trovate che sia proprio così?
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