Review libri: “Il Budda, Geoff e io” (Esperia)

recensione-social-media-torinoTutti noi nella vita conosciamo una persona incredibilmente paziente.
Quella che fa le cose che vanno fatte, che ci ascolta quando siamo molesti e lamentosi, quella che stimiamo perché in fin dei conti non esiterebbe ad infilare un braccio in uno scarico intasato e puzzolente per fare un favore ad un amico: da questa semplice considerazione ha inizio la trama.

Per certi versi è la classica storia di redenzione – con il protagonista Ed sfigato e nevrotico che si ritrova senza lavoro e senza fidanzata – ma in questo caso pagina dopo pagina l’elemento buddista porta la narrazione su strade differenti e meno scontate, complicando piacevolmente non il linguaggio quanto i concetti. Al centro del twist c’è il personaggio di Geoff, buddista divorziato che non disdegna una birretta al pub: proprio quella persona paziente che, infilando quel braccio in un water scassato, mostra per primo al protagonista un nuovo modo di pensare al futuro e a sé stessi.

Ci sono storie per il cervello e storie per l’anima: in questo libro, l’autore riassume con efficacia entrambi gli obiettivi, rendendo i concetti buddisti alla portata di tutti (persino della “generazione Mtv”, come suggerisce la recensione dello Yoga Journal americano in quarta di copertina). Il precetto che mi è piaciuto di più è senza dubbio quello di Saggezza Coraggio Compassione – così immediato, e ciascuno di noi può relazionarvisi nella vita quotidiana – ma mi sono accorta che il libro era approdato all’animo quando, di fronte ad una rogna di lavoro, ho pensato Oh no, dai: sto lasciando che il mio Amico Maligno prenda il sopravvento.

Come unico spoiler vi lascio il (prevedibile) lieto fine, non senza un clamoroso colpo di scena, e giù di lì troverete anche la risposta alla domanda cruciale: ce la farà il nostro eroe a diventare uno scrittore? Quale eredità sarà riuscito a trasmettere l’amico Geoff?

Leggere spendendo poco (legalmente): 6 modi

pexels-photo-459791Sto parlando di passione per la lettura, quella che ti fa stare sveglio per una notte intera rincorrendo il finale di quel romanzo che ti ha calamitato il cervello. E sto parlando anche del portafogli, quello che piange dopo averti visto “capitare per caso” in libreria in un anonimo giovedì pomeriggio.

Questi sono i miei stratagemmi furbi per risparmiare senza perdere neanche una pagina.

Amazon: sapevate che spesso questo portale mette a disposizione ebook a meno di 1 €, se non addirittura free? Ecco il link QUI. Potete trovare la stessa modalità su altri portali, come Mondadori, IBS o Feltrinelli. Per chi usa il Kindle o il Kobo

Acciobooks: scambiate low cost o gratuitamente libri nuovi o usati, pagando il costo ridotto del Piego di Libri per la spedizione. Alla mera compravendita si aggiunge in questo caso l’elemento umano: tempo fa ho postato su Instagram uno scambio che mi sta a cuore, eccolo QUI. Per chi non rinuncia alla carta stampata

Biblioteche Civiche Torinesi: ce ne sono molte, in tutti i quartieri di Torino, e spesso ospitano incontri con gli scrittori. Per chi ama gironzolare in città

Archive: testi della letteratura tradizionale, ormai liberi da diritti. Per chi ama i classici

Progetto Gutenberg: altri classici, anche in lingua stranieraPer chi vuole mettersi alla prova con inglese, francese e molto altro

LiberLiber: libri low cost ma anche gratis. Per chi vuole contribuire ad un bel progetto

Recensione ristoranti: Villa Crespi – Cannavacciuolo

cannavacciuoloParliamoci chiaro, Antonino Cannavacciuolo va di moda. Da Masterchef Italia in poi, quel suo essere un po’ Cracco e un po’ Chef Rubio ha esaltato stormi di pollastre di tutte le età ed estrazioni, e la situazione è destinata a decollare ora che il buon @antoninochef ha debuttato anche sotto la Mole con il suo Bistrot. Ma facciamo un passo indietro, precisamente in un caldissimo venerdì di Giugno quando con il mio compagno sono arrivata a Villa Crespi per festeggiare alla grande il nostro anniversario di fidanzamento.

In piemontese esiste un detto: “togliersi la natta”. Si dice di un acquisto impulsivo o di uno sfizio costoso, un “tappo che si stappa” e lascia il desiderio libero di uscire. Ebbene, un pranzetto a Villa Crespi ha il suo perché sia in termini di costo che di esperienza in sé, a partire dalla galanteria d’altri tempi nell’accoglienza. Disponibile un menu alla carta (mi hanno colpito le numerose ricette con il quinto quarto come protagonista: rognone, testa e coda di manzo) e due degustazioni (Carpe Diem e Itinerario da Sud a Nord Italia): a fare da fil rouge un connubio tra napoletanità dello chef e tradizione del territorio piemontese.

Coloratissimo il Buon Viaggio di Antonino Cannavacciuolo, originale il caviale di aceto nell’insalata di polpo con verdure cotte all’olio e menzione d’onore ai dolci: un buffet di piccoli capolavori d’arte e di gusto, arricchiti da un babà che finalmente non sgocciola rum in mano e sfogliatelle croccanti come il paradiso! Da buona sabauda ho abbinato una degustazione di formaggi – lo Stilton inglese e persino un Parmigiano stagionato 90 mesi – ma se siete amanti dei vini potete richiedere l’alternativa che prevede un calice differente ad ogni portata. Per il resto, nulla da eccepire: luci soffuse, camerieri gentilissimi, ambientazione raffinatissima (una folle villa moresca con tanto di minareto, voluta dall’imprenditore tessile Crespi come regalo alla moglie Pia) insomma tutto l’-issimo che serve nelle grandi occasioni.

Come dite? Se ho visto lo Chef? Certo signore e signori. Addios! 😉

Review: la mia esperienza in BNI Business Network International

bni wall streetPresentarsi in ordine e professionali ad una riunione che comincia alle 7 del mattino e dura fino alle 9 – networking informale, colazione e riunione effettiva compresi. Saper riassumere tutti i punti forti di un’impresa in 5 minuti 5. Preparare per ogni mercoledì una presentazione efficace – di sé stessi e di un servizio che offre la propria azienda oppure un esempio positivo di lavoro portato a termine con soddisfazione del cliente – il tutto in soli 40 secondi. Fornire referenze puntuali e precise, imparando cosa significhi essere forza vendita degli altri membri del gruppo, che faranno lo stesso con noi.
Questo in riassunto il lavoro che si svolge ogni settimana in BNI, Business Network International, una rete nata negli USA e cresciuta poi in gruppi (i Capitoli) sempre più numerosi in tutto il Mondo. Il suo ideatore, Ivan Misner, nel 1980 convertì in metodo strutturato un semplice comportamento umano valido ad ogni latitudine: se qualcuno che conosco cerca qualcosa gli suggerisco un nominativo di fiducia, e a mia volta quando avrò bisogno di un fabbro come di un dentista chiederò ai miei contatti più stretti un nome di provata serietà.
Oggi, Annus Digitalis 2017, eccomi in Italia e precisamente nel Capitolo BNI Wall Street Torino. Nome altisonante? Un po’. Piacevole la levataccia mattutina? Per niente. Investimento fruttuoso? Sì. Per darvi due cifre, la quota annuale di iscrizione corrisponde a quanto il fotografo medio spende per una sola delle fiere must dell’anno e ogni settimana tutti insieme si arriva a fatturare anche 50000 €. Non male per il caro vecchio #passaparola.
Durante uno dei primi incontri a cui partecipai prima che il mio capo decidesse di
finalizzare l’iscrizione, mi colpì una frase: chi fa business di successo si alza prima delle 7 del mattino. Pensateci, non trovate che sia proprio così?
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Buoni propositi: 9 libri che vale la pena leggere nel 2016

La domanda Quanti libri hai letto quest’anno? è un po’ come Cosa farai a Capodanno? chiesto il 2 di Settembre: sgradita al limite del chissenefrega.
Comunque, se siete indecisi per il 2016, ecco qualche personalissimo consiglio: siete liberi di integrare o cassare, fatemi sapere quali libri vi sono piaciuti 😉

Narrativa

Vita di Pi di Yann Martel – C’è questo libro indiano ma così indiano che ti accoglie in un mondo fatto di mille colori e profumi, poi ti scaraventa in un concetto di religione (e di pensiero e di vita)  illuminante e alla fine ti trascina in alto mare, nel dolore più profondo che diventa lotta per la sopravvivenza. Bellissimo.

Viaggi

My Little China Girl di Giuseppe Culicchia – Non è troppo lungo e per di più risulta godibilissimo, grazie alla scelta dell’autore di mescolare registri differenti, stili, scene divertenti. Consigliato soprattutto se per voi la Cina fa solo rima con Made in.

Autostop con Buddha di Will Ferguson – Lo leggi e riesci a immaginarti senza neanche uno sforzo quest’occidentale grande e grosso che vaga in autostop per il Giappone, preda di tragicomiche disavventure. Molto bello, uno dei miei preferiti del 2015.

Giallo

A che ora muori? di Simone Carabba – C’è Genova, che non è la mia città preferita e c’è il giallo, che non è il mio genere preferito: nonostante questo il libro mi ha coinvolta. Per questo, consigliato.

Attualità

È questo l’islam che fa paura di Tahar Ben Jelloun – Un libro utilissimo e illuminante, per capire, ad esempio, come mai la Francia laica e multiculturale abbia subito due attentati e sia tutt’ora a rischio. Arricchito di argomenti completi, orizzonte internazionale e onestà.

Tecnologia

Cypherpunks di Julian Assange, Jacob Appelbaum, Andy Müller-Maguhn, Jérémie Zimmermann – Quattro personalità di spicco del mondo tech e hacker si sono ritrovati a discutere di Internet, sorveglianza di massa, libertà e valori della Rete.

Nei mesi scorsi ho recensito nel dettaglio anche Educazione Siberiana di Nicolai Lilin e Cuba Libre di Yoani Sanchéz: potete leggere i rispettivi post qui e qui. Chi invece si occupa di scrittura, arte e creatività può leggere questo post qui.

Review libri: “Ruba come un artista” di Austin Kleon (Vallardi)

Ruba come un artista kleon vallardi recensioni torinoLo riconosci subito, se hai un po’ di esperienza nel settore, un libro markettaro.
Ha frasi corte e incisive che sembrano slogan, tanti aforismi facilmente memorizzabili e fa uso intelligente della grafica così come delle immagini, divertenti ed eloquenti.
Ecco: “Ruba come un artista” è un libro markettaro.

Ma non fraintendetemi, un libro markettaro non è necessariamente brutto o furbetto nel senso dispregiativo del termine. In questo caso, ad esempio, la lettura è scorrevole e ricca di ispirazioni utili.Ruba come un artista kleon marketing torino recensione
Le esperienze riportate sono chiare e vissute in prima persona: se a questo si aggiunge che l’autore è una personalità di spicco nel mondo della creatività si avrà tra le mani un libro interessante, da consultare in caso di sindrome da pagina bianca.

Da twittare

Fase uno: meravigliati di fronte a qualcosa. Fase due: invita gli altri a meravigliarsi insieme a te.

Probabilmente, quello che stai facendo quando rinvii è il lavoro che dovresti fare per il resto della tua vita.

Il computer tira fuori in tutti la pignoleria del perfezionista: si cominciano a correggere le idee prima ancora di averle.

Review libri: “Educazione siberiana” di Nicolai Lilin (Einaudi)

Educazione siberiana recensione libri torinoGomorra in versione russa, con la stessa criminalità ma più freddo, più tatuaggi e (se mai fosse possibile) più crudeltà.
Qualche congiuntivo dimenticato fa uno strano effetto ma scivola via senza togliere proprio nulla alla storia, in sé potentissima.
Quando ho finito di leggerlo di provato un po’ di tristezza per alcuni degli episodi raccontati, forse troppo lontani dal nostro quotidiano occidentale privilegiato per poter essere davvero compresi, nel profondo di ogni piega e piaga.

Da twittare

La fame viene e scompare. Ma la dignità, una volta persa, non torna mai più.

Chi vuole troppo è un pazzo. Un uomo non può possedere più di quanto il suo cuore possa amare.

Un tatuaggio non è semplicemente un disegno. Vedi, un tatuatore è come un confessore. Lui scrive la storia di un uomo sul suo corpo.

5+1 libri da leggere in viaggio

libri viaggio books travel“Il cammino di Santiago” di Paulo Coelho. L’ho letto in Grecia, sdraiata su una piccola spiaggia deserta, in compagnia unicamente del vento e del mare. Molto particolare, d’ispirazione, un best seller.

“Autostop con Buddha” di William Ferguson. Parte in sordina, si incammina attraverso il Giappone in autostop e finisce per sorprendere divertendo molto! L’autore ha uno stile piacevole, schietto e ricco di senso dell’umorismo.

“Latinoamericana” di Ernesto Che Guevara. Non può mancare tra i grandi classici di viaggio. Significativo, anzi epico, anzi un must.

“Sicilia o cara” di Giuseppe Culicchia. Libro nostalgico, dolce e italianissimo. Ideale se vi accingete a rotolare verso il Sud del nostro Paese.

“Afrodita” di Isabel Allende. Ragazzi (ma soprattutto ragazze) questo è splendido: croccante, fragrante, profumato e gustoso come le ricette che propone. Uno dei libri ai quali sono più affezionata.

Manca all’appello “Io viaggio da sola” di Maria Perosino, che ho iniziato a leggere solo questa settimana.

E voi cosa mi consigliate?

Review libri: Il Picco degli Angeli – Le leggende di Warage

picco-angeli-warage-torinoNoi a Torino a volte amiamo esagerare. Per esempio, scriviamo romanzi a 34 mani.
È il caso de Il Picco degli Angeli, edito dalla torinese District Games e scritto (sempre a Torino) da Massimo Borio, Mattia Bozzola, Davide Brida, Luca Calderan, Diana Cammarano, Stefano Cavanna, Tommaso Dattoma, Vanessa Facchi, Francesca Fantini, Enrico Frizza, Angelica Gigli, Emanuele Pampalone, Giacomo Petrosso, Loredana Rebuffoni, Elena Remogna, Stefano Sala e Daniele Solfrini.
Sì, avete capito bene, si tratta di una coreografia di voci e stili differenti, riuniti dal lavoro editoriale di Grasso e Solfrini. Se vogliamo si può considerare un esperimento sociale e letterario insieme: ciascuno degli autori ha potuto portare la propria esperienza ad arricchimento nel libro.

Un’idea originale, trenta racconti, tante mani e tante menti che si fondono per raccontare storie poco umane dell’”umano” Joren. Una lunga corsa per salvare la sorella, senza riuscirci, dopo che il destino gli ha tolto tutto. Una vicenda che si insinua tra battaglie di una crudezza senza scampo, tra orchi, tritoni e zombies, nani ed elfi. Joren trova pochi alleati, tutti con secondi fini, ma che lo aiutano nei tempi difficili, usando i propri poteri di astuzia o di magia. Un mondo senza pietà votato, nel modo più crudo possibile, alla distruzione e al potere, tra realtà ed effetti speciali. Il finale è a sorpresa, soprattutto per chi è novizio del fantasy, dove tra angeli seri e svolazzanti viene alla ribalta qualcuno che tanto “angelo” non è. Il male sembra trionfare ma… il seguito alla prossima puntata, anzi ai prossimi libri della saga.

Il libro è disponibile su Amazon qui al costo di 2,25 €.
District Games si occupa anche di giochi da tavolo: per saperne di più la fanpage Facebook è questa qui.

Review – Pranzo da #MY! EcoSmartFood

torino social media food recensioniC’è un posticino che se vi trovate vicino al Rossini avrete già notato: è il #MY! EcoSmartFood. Verde scuro talmente verde scuro che sembra una sede della Lega ma non è 🙂  mi ha vista a pranzo un tranquillo martedì di giugno in compagnia di un’amica.

Appena seduta riflettevo sul fatto che spesso in pausa pranzo si va in posti infami, dove al triste panino che ti saluta dalla stessa postazione tutti i giorni della settimana lavorativa fa da contraltare, in versione wow trattiamoci bene, una pasta surgelata, sbustata e riscaldata per l’insipida occasione. Qui no: qui si torna al trend molto in voga di questi tempi ovvero cibo fast sviciu lontano dai tradizionali ristorantoni ma al tempo stesso attento a materie prime km 0 e di qualità.

Abbiamo ordinato come antipasto gnocco fritto con salsine e poi un bel panino farcito: bresaola, caprino, sale e olio per me, crudo, stracchino, crema di funghi, rucola, aceto balsamico di Modena per la mia accompagnatrice. Se invece non siete in vena di leggero ma di sostanza, provate la pasta fresca fatta in casa anzi proprio lì dietro alla grande finestra che sta accanto al bancone: tagliatelle, caserecce siciliane, maccheroni e chi più ne impasti più ne spadelli.
Per tutto il resto ci sono buoni dolci (noi abbiamo assaggiato la crema regina al caffè) e, volendo tornare, un apericena bello sostanzioso a 10 €. Per la serie saremo anche ecosmartyeah ma coi prezzi non si scherza e col food nemmeno.
A proposito, lo sapevate che si dice IL gnocco e non LO gnocco?

A condire il tutto, servizio cortese e birre piemontesi provenienti da Nizza Monferrato. #MY! EcoSmartFood è in Corso Regina 80 ed è perfetto anche per i vegani e vegetariani.