Femminismo in Piemonte – Lidia Poët, una donna difficile

Se avete letto Donne Difficili di Helen Lewis, saprete già che molte di coloro che hanno fatto la storia del femminismo sono state persone controverse, imprevedibili, in costante adattamento alle situazioni del loro tempo. In una parola, appunto, difficili. Impossibili da incasellare nel rassicurante ruolo dell’eroina senza macchia.

Lidia Poët era una di queste e ne ho scoperto la storia grazie al bel libro di Chiara Viale Lidia e le altre: pari opportunità ieri e oggi.

Nata a Perrero (Pinerolo) nel 1855, diventa la prima avvocata d’Italia: nel 1920 – dopo una lunga battaglia legale, costituzionale e sociale – è la prima donna ad iscriversi all’Albo degli Avvocati, requisito necessario per esercitare la professione. Tra la laurea in legge e questo decisivo traguardo, purtroppo arrivato tardivo quando era già sessantenne e in pensione, Lidia Poët costruisce una bellissima costellazione di attività che la vedono protagonista: è vicepresidente della sezione “Diritto” al Congresso Penitenziario Internazionale (Roma, 1883), tiene conferenze sulla posizione delle donne nella legge italiana (Parigi), fa parte del Consiglio Internazionale delle Donne e del Comitato Nazionale per il Diritto di Voto alle Donne (1945).

Ma, come abbiamo detto, è soprattutto una donna difficile che ho apprezzato. Ecco perché:

È ricca e si gode la vita, ma non vive in una bolla.

Il padre Giovanni fa il Sindaco, la madre proviene da un’agiata famiglia di proprietari terrieri. Va a teatro, frequenta l’aristocrazia piemontese, partecipa a balli circondata da scapoli appetibili. Frequenta salotti letterari a Torino, ha amicizie intellettuali tra le quali De Amicis. Tutto questo non le impedirà di avvicinarsi a soggetti socialmente deboli e in difficoltà, come giovani in povertà o carcerati, o di menzionare nei suoi scritti anche le donne invisibili che lavorano senza sosta nei campi, anzi: il contributo delle italiane di qualsiasi estrazione socio-economica lo sperimenta in prima persona quando si arruola come crocerossina durante la Prima Guerra Mondiale. Nel 1890 a San Pietroburgo espone soluzioni all’avanguardia per il problema carcerario: il quarto punto delle sue proposte consiste nelle “Domeniche dei prigionieri”, grazie alle quali vuole avvicinare i cittadini comuni ad una realtà sconosciuta.

Non si ferma ai “no” ed è strategica.

A 13 anni, Poët chiede ai genitori di poter frequentare il liceo ma il padre le nega il consenso. Allora accetta un piano B che le consente comunque di fare un passo in avanti nella propria istruzione: studia per diventare maestra, sbocco lavorativo tipico dell’epoca per le donne di talento ma comunque inserite in un contesto patriarcale. Ottenuto il diploma, convince la madre, rimasta vedova, a mandarla a studiare all’estero: ci riesce. Va in Svizzera, e a 18 anni sa già parlare 4 lingue. Si laurea in Legge all’Università di Torino, e la storia si ripete: le viene negato il diritto di iscriversi all’Albo degli Avvocati (quindi non può esercitare in prima persona la professione) ma lavora presso lo studio del fratello Enrico. Viene respinta da politici e colleghi misogini e allora cerca alleati/e: dal Senatore Bertea allo stesso Ordine degli Avvocati piemontese, da giornaliste femministe come Elisa Boschetti di Unione Femminile a ministri come Mortara. Agisce, contesta e ribatte punto su punto seguendo una sorta di mantra: se non è vietato allora è concesso, bisogna solo trovare il come.

È contraria al suffragio universale.

Alle condizioni del tempo, nelle quali troppe donne (e molti uomini) risultavano poco istruite se non analfabete, Poët ritiene che estendere il diritto di voto sia un errore. Prima bisogna affrontare una seria riforma dell’educazione femminile, che abbia come obiettivo anzitutto la parità tra uomini e donne, e lo sviluppo della capacità critica delle italiane.

Non si considera parte di una minoranza ma di una maggioranza femminile, che deve prendersi semplicemente ciò che le spetta.

All’Università un professore le chiede – chissà se per galanteria o paternalismo – se preferisce sedersi ad un banco a parte: risponde di no. Non rifugge mai il confronto con gli uomini della sua generazione: dai compagni di classe ai clienti dello studio che divide con il fratello. Rifiuta l’argomentazione della “protezione”, molto in voga nei dibattiti del suo tempo in merito ai diritti delle donne, semplicemente perché non si reputa né fragile né mancante di qualcosa. Anche quando vede sgretolarsi il progetto dell’avvocatura, non resta ferma nel rimpianto o nella rabbia ma prosegue con piani B e C sempre in linea con la propria ambizione e personalità. Essere una madamina valdese nubile e senza figli/e non le impedirà mai di andare alla ricerca dei risultati che desidera.

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Libri che vale la pena leggere

Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne: eventi per il 25 Novembre a Torino

Tra due giorni, venerdì 25 Novembre 2022, c’è una ricorrenza importante: la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Una giornata particolarmente importante nella nostra regione, il Piemonte, che di recente ha visto l’aggravarsi della pressione misogina quando è stato approvato lo stanziamento di 400mila Euro contro l’aborto attraverso il Fondo Vita Nascente.

Eppure, neanche questo gravissimo attacco avrà come risultato quello di dare la possibilità a tutte le piemontesi e torinesi di far sentire la propria voce forte e chiara durante una manifestazione pubblica locale: Non Una Di Meno ha scelto di convergere tutti gli sforzi su Roma.

Fortunatamente, alcune realtà sul territorio ci consentiranno comunque di riunirci questa settimana, per discutere e confrontarci su temi intersezionali (vi invito a seguire Iraniani a Torino, ad esempio) e sull’attualità.

  • Giovedì 24 Novembre 2022 Amichevole di calcio a 5 tra Iran e le Queens. Dettagli qui. Diretta dall’arbitra di origine iraniane Sanam Shirvani, che interverrà prima della partita. A cura di Balon Mundial, Uisp Torino e Arci.
  • Venerdì 25 Novembre 2022 ore 16-19 Victim Blaming Le sue cause e conseguenze. Dettagli qui. Si parlerà di miti dello stupro e doppia morale di genere, con Mariachiara Cataldo e Francesca Brunori di Break the Silence, e la Prof.ssa Chiara Rollero e la Prof.ssa Raffaella Ferrero Camoletto.
  • Venerdì 25 Novembre 2022 ore 18 Iran: donna, vita, libertà presso Cascina Roccafranca. Incontro con Hamideh Saberi, studiosa e ricercatrice di storia del movimento femminista in Iran e Masoudeh Miri, artista e attivista. Dettagli qui. Gli appuntamenti proseguono fino a Dicembre.
  • Sabato 26 Novembre 2022 ore 18 AperiTalk a cura di Break The Silence e Off Topic. Dettagli qui. Si parlerà di aborto, con Giulia Crivellini, avvocata e tesoriera di Radicali Italiani, Piera Salvano, ginecologa e militante durante gli anni dell’approvazione della Legge 194, Chiara Abba, ginecologa, Milli Vola, ginecologa, Renza Volante, ginecologa responsabile dei consultori a Torino durante gli anni dell’introduzione della Legge 194.
  • Sabato 26 Novembre 2022 ore 16-17 Stop alla violenza di genere ad Avigliana. Dettagli qui. Si parlerà di micro-aggressioni e azioni pratiche per combattere la violenza di genere ogni giorno. Con Break The Silence, Città di Avigliana e Novacoop.
  • Lunedì 28 Novembre 2022 ore 21 al Teatro Gobetti spettacolo I Dialoghi della Vagina. A cura di TOxD Torino Per le Donne. Dettagli qui.

Review libri: “Stai zitta” di Murgia (Einaudi)

Nell’avvicinarsi al 25 Novembre – Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne – mi piace segnalare questo libro: 113 pagine dense ma accessibilissime anche a chi non è interessata/o a saggi femministi o ha poco tempo libero e detesta impegnarlo in pipponi teorici.

Il libro prende titolo da un episodio accaduto a Michela Murgia, scrittrice, durante il suo lavoro in Radio Capital, e da lì dipana una folta casistica di situazioni pratiche nelle quali alle donne viene intimato il silenzio. L’episodio scatenante vede protagonista Raffaele Morelli, psichiatra e scrittore, che in diretta radiofonica – incalzato da Murgia su alcune dichiarazioni misogine da lui rilasciate nei giorni precedenti – perde le staffe e inveisce con Zitta! Zitta e ascolta!.

Come molte donne purtroppo Murgia ricorda non solo come non fosse la prima volta che stai zitta le venisse intimato da soggetti sessisti ma anche come ognuna di noi sia in grado di richiamare facilmente a memoria almeno un paio di episodi simili, accaduti ad altre donne che conosciamo o seguiamo.

Politici, intellettuali, giornalisti, fino ad arrivare ai più vicini colleghi, amici, parenti. Compagni, mariti, figli. Padri. Insulti e stereotipi sessisti cadono a pioggia su donne di ogni età, estrazione sociale e professione, ed è per questo che trovo interessante il lavoro fatto da Murgia in questo libro: non tanto e non solo la ripetizione di parole tossiche e feroci (comunque importante, in termini di presa di coscienza condivisa) quanto una cassetta degli attrezzi fatta di strumenti, risposte pratiche argomentate.

Per ognuna delle 11 macro-categorie prese in considerazione dal libro, Murgia spacchetta i vuoi avere sempre ragione, gli eh allora le quote facciamole un po’ su tutto, i lei sì che è una vera donna, le volte in cui sui quotidiani una professionista che ottiene un successo viene nominata col nome di battesimo anziché col cognome, come fosse l’amica con la quale abbiamo confidenza. Gli esilaranti anche gli uomini subiscono le stesse discriminazioni. I mitici che palle non si può più dire niente, su cui sono stati scritti persino libri. I viscidi eh vedrai che appena trova il c***o si calma, che tanto ricordano la volgarità di un collega nei confronti di Greta Thunberg, collega che potrebbe essere suo padre per età e che quel giorno come massima azione a favore dell’ambiente avrà buttato la carta igienica nel cesso anziché fuori.

Un breviario, anzi – meglio – un vero vocabolario, da tenere in borsa, consultare all’occorrenza e infine imparare a memoria, per arrivare pronte con la prossima risposta e poi brindarci su. Facendo molto rumore, naturalmente.

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