Se non ne avete sentito parlare a voce avete ricevuto una qualche email da amici, e se non avete ricevuto email vi hanno girato l’invito su Facebook: sto parlando della Cena in Bianco, che ogni primavera ci fa vestire in elegante total white e riscoprire il piacere di un picnic atipico in città.
Ho voluto intervistare Antonella Bentivoglio d’Afflitto, organizzatrice e factotum della Cena in Bianco a Torino.
Ciao Antonella, è un piacere conoscerti. Ci racconti qualcosa di te? Ti occupi di organizzazione eventi anche nella vita… non in bianco? 🙂
Ciao! Mi occupo da sempre di marketing strategico e di comunicazione non convenzionale.
Proviamo a tracciare un po’ di storia della Cena in Bianco a Torino: da dove nasce l’idea e quando?
Questo evento nasce per vestire di bianco ogni volta un luogo diverso di Torino, che attraverso le nostre immagini resta scolpito nel web.
Lo scorso anno ho partecipato alla Tesoriera: è stata la mia prima volta e mi è piaciuta. Cosa ci sarà di diverso quest’anno, se ci sarà, a parte la location di Piazza San Carlo?
A causa del maltempo purtroppo abbiamo dovuto posticipare la data della Cena in Bianco: ci vedremo il 29 di Giugno anziché il 15. A parte questo, direi che la differenza la fanno i numeri in crescendo: 36 milioni di visualizzazioni sull’evento e oltre 5000 persone da fuori Torino in due edizioni.
Anche quest’anno pare si bisseranno i numeri del 2013: le adesioni sono ad oggi (16/06 ndr) ben 9.876.
Per dovere di cronaca, un aspetto meno piacevole sul quale vorrei che dessi il tuo punto di vista: le polemiche sorte lo scorso anno a proposito di rimborsi pubblici. Ci aiuti a chiarirci le idee?
Le polemiche ci stanno sempre quando gli eventi hanno grande successo e molta visibilità. I mezzi di comunicazione hanno dato informazioni non corrette senza andare alla fonte.
L’anno scorso la città mi ha proposto, insieme a tante altre manifestazioni, di far parte del programma dei festeggiamenti di San Giovanni Santo Patrono e del festival di Beethoven. Sapendo che le persone che partecipano non pagano nulla, dato il grande interesse di tanti cittadini e forestieri, data la grande visibilità alla città (oltre 180 articoli di rassegna stampa, oltre 300 voi blogger presenti, 39 minuti sui TG, migliaia di persone venute da fuori) la città ha ritenuto di sostenere, insieme agli altri, anche il mio evento e di contribuire alle spese vive rimborsandomi dopo l’evento parte delle fatture sostenute e presentate.
Incredibile che chi ha contestato lo abbia fatto nei confronti di un evento nuovo e di un volto nuovo. Curiose e pittoresche le polemiche sul cognome di chi nemmeno pare sapere che una persona sposata porta, se crede, anche il cognome del marito.
Questo evento vorrei che la gente non dovesse mai pagarlo ma o lo sostengono i partecipanti o lo sostengono enti e aziende. Ringrazio il cielo di aver trovato quest’anno alcuni imprenditori illuminati che mi supportano a sostenere parte delle spese.
Sul blog sono comunque presenti tutte le informazioni su come si sostenta questo evento.
Ultima domanda, ormai un tormentone di questo blog 😉
Antonella, definisciti con un termine social: connessa!
Sui social trovate in proposito un gruppo Facebook di riferimento e un hashtag countdown con cui twittare, #bianchipreparativi.