Onirika #3

Dio che alto.
Non è normale.
Questa sfida non la supero.
Prima la scoperta del cadavere, poi l’obbligo penoso di portarlo con me.
Pesa.
Qui la cosa si fa seria.
Scala dopo scala, gradino dopo gradino, il passo si fa ritmico.
Come ogni gesto ripetuto, entra in circolo e diventa ovvio.
Proprio a quel punto si cade.
Perché mentre compi l’azione una, due, tre, quattro, cinque, sei, sette volte la tua mente si rilassa e inizi a vacillare.
Il bordo è così vicino.
A un passo.
Un attimo.
Poi aria lungo il collo, sotto le ascelle e tra le cosce.
Giù.
Le mie mani cercano un appiglio ma non lo trovano.

— Questo è il terzo episodio di un esperimento di storytelling. Continuate a seguirci per saperne di più.

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