Un’estate robotica ad Alessandria

Qualche tempo fa, lavorando come ogni lunedì alla brand page LinkedIn di un cliente, ho scoperto una cosa interessante.

È l’hashtag #stopwhining (#bastalamentarsi) ed è stato promosso dalla millenial 25enne Marta Basso. Ho pensato caspita queste nuove leve sono davvero speranza per il nostro Paese al di là della retorica che buttiamo lì di tanto in tanto per sentirci meglio.

Poi ho scoperto Valeria Cagnina.

Classe 2001 (improvvisamente sento un reumatismo alla spalla), appassionata di robotica, tutt’altro che bambocciona: hanno parlato dei suoi progetti tech su Ansa, in Rai e al MIT. Ebbene questo fior fior di diciassettenne per l’estate 2018 ha un programma che è tutto un programma: si chiama Vivi la tua estate – Robotica e non solo ed è un campus estivo pensato per coinvolgere bambini/e e ragazzi/e di Alessandria e portarli a sperimentare la tecnologia.

Perché chi l’ha detto che non ci si possa divertire costruendo un robot e scoprendo la scienza, senza rinunciare alla piscina, ai giochi all’aperto e alle notti in tenda con gli amici?

Quando: dal 24 al 29 giugno 2018 per ragazzi di età compresa tra 5 e 10 anni, dall’ 8 al 13 luglio 2018 per un’età compresa tra 11 e 15 anni
Dove: Alessandria, frazione S. Michele (vicino al casello di AL – Ovest), Via Isoletta 5
Costo: 340 €

Review libri: “Educazione siberiana” di Nicolai Lilin (Einaudi)

Educazione siberiana recensione libri torinoGomorra in versione russa, con la stessa criminalità ma più freddo, più tatuaggi e (se mai fosse possibile) più crudeltà.
Qualche congiuntivo dimenticato fa uno strano effetto ma scivola via senza togliere proprio nulla alla storia, in sé potentissima.
Quando ho finito di leggerlo di provato un po’ di tristezza per alcuni degli episodi raccontati, forse troppo lontani dal nostro quotidiano occidentale privilegiato per poter essere davvero compresi, nel profondo di ogni piega e piaga.

Da twittare

La fame viene e scompare. Ma la dignità, una volta persa, non torna mai più.

Chi vuole troppo è un pazzo. Un uomo non può possedere più di quanto il suo cuore possa amare.

Un tatuaggio non è semplicemente un disegno. Vedi, un tatuatore è come un confessore. Lui scrive la storia di un uomo sul suo corpo.

Torino a passo di tango

tango a TorinoC’è un aforisma che amo moltissimo: “Il tango è l’espressione verticale di un desiderio orizzontale”. Queste poche parole, così passionali e vere, mi sono tornate in mente proprio poco tempo fa, imbattendomi in un interessante fenomeno.

Certo, l’amore dei sabaudi per il tango è pur sempre declinato in versione locale, e le note della fisarmonica non sembrano scorrere a fiume per le strade come potrebbe più verosimilmente succedere in Argentina, eppure qualcosa è scoccato.

Nei circoli come l’Aldobaraldo si tengono “tangoaperitivi” e si possono ascoltare musicisti sudamericani live. Oppure si taglia la testa al toro e ci si iscrive in un posto chiamato addirittura Ateneo del Tango. O ancora si partecipa a gruppi Facebook come questo qui o questo qua.

A prima vista non sembra una moda passeggera né lo specchio del noioso stereotipo “il tango è roba da single di mezza età”.
Voi che ne dite?

6 Bianca?

6BIANCAGrey’s Anatomy, Sex and The City, Nip/Tuck, Secret Diary of a Call Girl, Miss Fisher Delitti e Misteri: con quante serie televisive abbiamo passato ore ed ore?
Se siete fan del genere, qualsiasi cosa termini in una sola puntata vi annoia e volete provare un’innovazione, a Torino questo Febbraio prende il via un nuovo format: la serie teatrale. Il progetto si chiama 6 Bianca, e nasce da un’idea di Fondazione del Teatro Stabile Torino in collaborazione con la Scuola Holden.

L’elemento preponderante nel lancio di questo progetto è il mistero, l’oscuro presagio. E io AMO il mistero, l’oscuro presagio. Chi è in realtà Bianca? Perché è morta, impiccata in una delle fabbriche di suo padre, un “elegante industriale”? (Ah, Torino e i suoi stereotipi) Si sa che da qui si parte ma ovviamente, come in ogni serie che si rispetti, non si sa dove si arriverà.
Di certo, per ora, c’è che l’attrice è Carolina Cametti e che i personaggi sono otto. Ma il tono è vago e cupo quanto basta per far presupporre intrighi, intralci, intrecci.

In più, c’è la parola. Un buon profumo di qualità della narrazione, che si sente ancor prima di cominciare e fa proprio venir voglia di entrare.
Tempo fa sono andata a curiosare alla Holden (a pelle non il posto più accogliente del Mondo – devo dirlo onestamente – ma va beh questa è un’altra storia) per cercare informazioni e ho scoperto una serie di volantini ben studiati, come questo qui.

holden-6-bianca

Non c’è che dire: in questo tempio sabaudo le parole le possiedono e palleggiano meglio di Messi, scartando le banalità e segnando goal. Se meritati, questo potremo affermarlo con certezza solo dopo l’ultima puntata di 6 Bianca. Il sipario si apre giovedì 12 Febbraio al Teatro Gobetti, Via Rossini 8. Sei episodi, fruibili sia live sia via web.

Per la prima volta, dalle esperienze sperimentali di Spregelburd, un Teatro Stabile raccoglie questa sfida artistica e produttiva.

Il sito è questo qui, mentre su Facebook potete seguire l’evento quaggiù.
Per leggere tutti i commenti, l’hashtag è #6bianca.

Sondaggiamo: quello che pensi a me importa :-)

I want you torino social mediaSono in vacanza in Sicilia come sapete (date un’occhiata a Facebook ;-)) e stavo pensando agli argomenti per i prossimi post.

Poi ho realizzato: perché non farli decidere a voi che mi leggete?

Quindi ecco il domandone, rullo di tamburi…

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Subsonica – Nuovo singolo molto social

È uscito Lazzaro, nuovo singolo dei Subsonica.

Subsonica Lazzaro tour
Che vi devo dire, non ci sono più le mezze stagioni e neanche il caro vecchio sound stile Preso Blu che ha accompagnato la mia adolescenza, ma tant’è la canzone non mi dispiace e la sua uscita è stata preceduta da un’interessante attività teaser sui social network.

Subsonica Lazzaro tour

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=HjfxLjdR1Bg?list=PL98DE393AA12253B8]

Lazzaro fa da apripista al nuovo Tour 2014, segnalato con tutte le date e le location qui su Facebook.

Subsonica Lazzaro tour

E dopo tutta questa professionalità, i subsonici sono ancora loro vero? Ma certo che sì: si sono inventati, oltre alle comunicazioni ufficiali peraltro sempre condite dal consueto stile autoironico, un angolo un po’ meno serioso a tema extraterrestri: Tart-UFO 😀 e su Instagram li trovate qui.

Per chi fosse interessato, c’è anche un contest in collaborazione con Wired.

Galateo della scrittura sui social network, caso #4 – Requiem per la grammatica

urlo munch torinoCari amici, benvenuti alla messa di addio solenne per la grammatica italiana.
Lasciate ogni congiuntivo voi che entrate. Dimenticate la punteggiatura. Rinnegate tutto ciò che finora avevate conosciuto e abbracciate la nuova fede: la comunicazione web.

Ciao!! Come stai?? Io bene!!
Senti amico della punteggiatura arzilla!! Posso chiederti una cosa?? Perché lo fai?? No perché anche se non metti due esclamazioni ogni volta va bene uguale eh, non mi offendo. Punto.

Non ti so dire dire bene bene ti avviso.
Certo certo, tranquillo tranquillo. Maledetto t9 maledetto t9, che si permette di aggiungere parole a tradimento mentre scrivo.

Caio, come stai?
Io bene, Sempronio è al lavoro guarda.
E veniamo così allo Strano Caso del Caio. Ecco, io nella prossima vita voglio proprio conoscere l’omino che, quando hanno messo a punto il t9, si è divertito come un matto a inserire come prima opzione parole che nessuno usa. Nessuno.
Vuoi partire con un semplice ti? Ti parte yiddish (??). Il tuo era un timido ciao? Voilà col Caio. E poi la perla, per educare noi volgari esseri inferiori: mera quando volevi risolvere una
questione con la sana imprecazione merda.
Apriti cielo poi quando tenti di scrivere parole degne del Manzoni, tipo numerabile. Lì accadono cose che voi umani non potete immaginare.

Questo faldone è minerale?
Certo signorina, di solito si beve col caffè delle 11.

Mamma vado a prendere il gabinetto poi vado a scuola.
Noooo la diarrea noooo.

Ciliegina sulla torta a Chrysler, che evidentemente deve aver sborsato un pò di soldi per comparire ogni volta che sbagli a scrivere che.

Poi ci sono loro, il girone peggiore.
Quando li incontri una musica tetra bussa alle tue orecchie e strani gatti neri incrociano il 56 mentre vai all’università.
La loro condanna consiste nello spiegare tutte le parole del vocabolario con almeno 5 frasi di senso compiuto. In un giorno. Su un piede solo.
Solo quelli che comunicano con le emoticons.

Ciao, come stai?
E ti fa l’emoticon dell’ok.
Anch’io tutto bene, sommersa di lavoro. Che hai fatto venerdì?
E lui sfodera il disegnino del bicchiere da cocktail.

Gentile amico, io non dico niente. No davvero, ti voglio benissimo lo stesso e mi spiace anche, perché magari hai perso l’uso della parola o hai le dita ingessate.
Ma una cosa la penso. Penso che qualcuno, là fuori da qualche parte, in ciabatte o dentro un garage sfigato, sta inventando l’emoticon a forma di dito medio.
Quel giorno, caro amico, sentirai il mio ghigno malefico tuonare tre metri sopra le tue orecchie.

#wehaveadream: la Holden propone il social writing

scuola holden torino wehaveadreamA Torino, chi per lavoro impasta, lievita e condisce parole ha ben appuntato in memoria un nome: la Scuola Holden fondata da Alessandro Baricco. Prestigiosa (meritatamente), autorevole, costosa, di altissima caratura letteraria e intellettuale, la Holden negli anni è diventata punto di riferimento per scrittori e creativi. Ma c’è di più. Scorrendo tra newsletter e Twitter ho scoperto non solo che la Holden è attiva (e bene) sui social, ma anche che un’interessante novità la vede protagonista: un progetto legato ai social network e allo storytelling, arte nella quale va da sé la Holden è maestra.
Si chiama #wehaveadream.

In occasione di #holdenreborn, la festa di inaugurazione della nuova sede in Borgo Dora, il lavoro social della Holden si era già dimostrato attento e di qualità. Per l’occasione, la Caserma Cavalli ha ospitato una festa e le foto (fatte come si deve) sono state pubblicate anche su Facebook. Poi lo scorso weekend la Holden ha presentato la scuola con un #openday a ingresso gratuito segnalato su Facebook. Insomma carta e web, online e offline, annosi binomi dipinti come inconciliabili, in fin dei conti vanno egregiamente d’accordo se il comune denominatore è un ottimo prodotto e la voglia di sperimentare con il buon senso acceso.
Adesso da ottobre ha preso il volo “We have a dream”, un progetto di social writing in collaborazione con Telecom Italia. Non trovate che già solo la definizione di social writing sia bella? 🙂 Va beh, cose da scribacchina. Torniamo a noi. L’idea, spiega sulla fanpage la scuola, è quella di partire dallo storico discorso di Martin Luther King e riscriverlo in 10 settimane, con una dinamica allargata e sociale. Ogni settimana sarà dedicata a una parola chiave di “I have a dream”, come ad esempio fede, e ogni settimana un autore diverso, come ad esempio Bartezzaghi, scriverà un tweet al giorno, facendosi ispirare da quella parola.
Poi toccherà agli utenti interagire con i contenuti pubblicati: ogni giorno verranno selezionati i quattro migliori e i loro autori potranno scrivere un racconto sul tema del tweet in questione. Le storie che si creeranno saranno pubblicate su una piattaforma creata ad hoc e verranno votate sia da una giuria interna sia dai lettori. Alla fine ne verranno scelte 40, che comporranno il testo finale di “We have a dream”, raccolta digitale liberamente scaricabile (= gratisse).

La Holden conclude spiegando che così, insieme, scriveremo un nuovo “discorso” per ricordarci che a volte i sogni sono talmente forti da cambiare il Mondo. E che i grandi cambiamenti, così come i grandi sogni, si costruiscono in tanti.

Altri contenuti interessanti su Youtube Scuola Holden.

5 cose low cost (e divertenti) da fare a Torino – Welcome back edition

torino low cost Se non avete speso un fracco di soldi in Grecia o in Asia o dovunque siate andati in vacanza, beh non non potete più leggere questo blog #sapevatelo. No scherzo 🙂 È che i viaggi compongono la parte più profonda del puzzle della mia anima. E sono in crisi di astinenza, come sapete, perché sto mettendo su casa quindi il budget è severamente incanalato.
Ma dicevamo, al ritorno a Torino spesso ci accorgiamo di essere senza una lira, quindi eccovi servito un post dedicato alla Torino low cost: cose da dire, fare, mangiare, vedere, lettera e testamento, senza spendere troppo.

  • Dal 2 settembre al 30 dicembre ogni lunedì alle 21.30 cinema gratis al Blah Blah
  • Aperitivi: ultimamente vanno tutti alla Fattoria ProPolis. Ho scoperto anche il Camping Bar. In sostanza l’aperitivo costa meno di una cena ed è più… social!
  • Dal 4 al 21 Settembre c’è MiTo Settembre Musica. Sulla fanpage Facebook lo staff mette in palio biglietti, e consultando il programma noterete che alcuni eventi sono ad ingresso gratuito
  • Festival: perché Torino non si nega un pò di sana musica anche a settembre, anzi. Dall’11 al 14 c’è il Reset Festival (#resetfestival), e poi il 13 e 14 gli MTV Digital Days alla Reggia di Venaria. Li seguirò li seguirò, tranquilli 😉 Ma questa è un’altra storia, anzi un altro post.